Oggi Incrociano le braccia per l'intero turno di lavoro i dipendenti di Unicoop Tirreno, la cooperativa di consumatori presente in Toscana, Lazio, Umbria e Campania. La giornata di mobilitazione è stata decisa a Roma dal coordinamento unitario delle strutture e dei delegati Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, contro il recesso unilaterale dalla contrattazione integrativa e il piano di ristrutturazione annunciato dalla direzione aziendale: 13 le unità produttive in chiusura, 8 i negozi in cessione. E' quanto si legge in una nota dei sindacati.
Gli esuberi sono oltre 600, per i sindacati una "quantità drammatica". Le tre sigle in un comunicato congiunto "hanno dichiarato l'impossibilità a condurre un negoziato che si ponga obiettivi così traumatici per l'occupazione" ed hanno sollecitato "un piano di rilancio, un nuovo modello organizzativo e investimenti sulle politiche commerciali".
"Per la Fisascat - ha aggiunto il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell'Orefice - è necessario un piano di razionalizzazione che non colpisca esclusivamente ed in modo così importante i lavoratori. Negli ultimi esercizi hanno avuto un peso rilevante le svalutazioni da partecipazione -ha aggiunto il sindacalista- sarebbe auspicabile quindi prevedere la cessione delle attività partecipate che rappresentano solo un costo per la cooperativa".