Continuano le agitazioni alla Unilever di Sanguinetto, in provincia di Verona, dopo l’annuncio da parte della multinazionale olandese di fermare nel sito italiano la produzione del dado Knorr e delocalizzarla in Portogallo.
Sono 76 i lavoratori del sito veronese a rischio licenziamento su un totale complessivo di 161 dipendenti.
I sindacati Cisl, Cgil e Uil puntano il dito contro la politica industriale di Unilever che “nonostante la riorganizzazione dello scorso anno e il forte aumento dei carichi di lavoro, ha deciso senza alcun preavviso la delocalizzazione. Lo stabilimento di Sanguinetto - affermano i sindacati - lavora da 60 anni e deve essere mantenuto”.Tutti i dipendenti Unilever mercoledì hanno effettuato uno sciopero con presidio: “2018-2019: un lungo brodo di menzogne” si legge su uno dei cartelli esposti dagli operai che temono per il loro posto di lavoro.
Da parte sua l’azienda “consapevole dell’impatto delle misure adottate” assicura che “si impegnerà a collaborare con le organizzazioni sindacali nella ricerca della soluzione migliore possibile per i lavoratori e per lo stabilimento con l’obiettivo di ridurre al minimo, nei limiti delle possibilità, l’impatto sociale” e ribadisce che la razionalizzazione riguarda esclusivamente l’area dello stabilimento relativa ai dadi da brodo tradizionali e non le altre produzioni alimentari, mantenendo la produzione dei dadi in gel, di cui è unico produttore al mondo, che si aggiunge alle produzioni di risotteria, brodo granulare e marmellate.
Previsto per domani un incontro tra azienda e sindacati per valutare le soluzioni a minor impatto sociale.