Allarme occupazione per i 4 mila addetti dei 400 negozi della catena discount del Gruppo Dico TuoDì, che fa capo alla famiglia Faranda, "coinvolti loro malgrado dalla pesante situazione debitoria in cui versa la proprietà presente in 16 regioni italiane". È quanto scrivono, in una nota, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno indetto uno sciopero di 4 ore per sabato 8 luglio in seguito all’esito negativo del negoziato con la direzione aziendale che si è presentata al confronto a mani vuote, senza alcun piano industriale, come aveva invece garantito in un precedente incontro, volto a tutelare l’occupazione e il mantenimento dei punti vendita. Le tre sigle in un comunicato congiunto diramato sui luoghi di lavoro hanno stigmatizzato lo scenario prospettato dai vertici aziendali attraverso la vendita a "spezzatino" della rete vendita che complicherebbe ulteriormente la situazione occupazionale senza nessuna garanzia sulla prosecuzione dei rapporti di lavoro. I sindacati, inoltre hanno annunciato che, promuoveranno una campagna di informazione sullo stato di crisi del Gruppo. Un primo riscontro sulla complicata vertenza è stato intanto incassato dal ministero dello Sviluppo Economico Mise che ha informalmente comunicato ai sindacati la disponibilità al confronto.