Procede in salita la vertenza dei 466 dipendenti di Trony. La catena di elettronica al consumo è in stato di fallimento ed è proprio questa fase liquidatoria - in cui l’azienda sta cercando di vendere alcuni negozi - che emerge tutta la fragilità dei lavoratori. Difficoltà ribadite anche nell’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo Economico tra il curatore fallimentare e Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs. Per i lavoratori si profila la mobilità e trovandosi in senza busta paga per parecchi la scatterà la scelta obbligata di uscire dall’azienda e poter così beneficiare dell’unico ammortizzatore sociale del settore ovvero la ”disoccupazione”. Per Elena Maria Vanelli, funzionaria della Fisascat Cisl, la situazione ”è sufficientemente preoccupante. L’azienda sta cercando di vendere alcuni punti vendita e questo potrebbe darci qualche possibilità di ricollocazione, ma al momento si sa solo che una parte di questi punti vendita potrebbe essere acquistata perché c’è solo un’offerta di acquisizione parziale”. I negozi in crisi in tutta Italia sono 35 e la manifestazione d’interesse per ora riguarda solo 8. Il confronto continua.
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