Non c’è solo l’inarrestabile avanzata del commercio on line dietro alla burrasca in cui si trova Trony, catena di negozi di elettronica. A qualche giorno dall’annuncio del fallimento con conseguente chiusura e tagli ai dipendenti della società Dps, una di quelle che compongono il marchio, prende sempre più quota l’ipotesi di una crisi legata ad assetti finanziari. Non che questo renda più chiara la situazione perché il quadro societario è davvero complesso. Movimenti culminati ora con la dichiarazione di fallimento della società Dps con il rischio occupazione per 500 lavoratori da Nord a Sud. Non si è fatta attendere la risposta dei dipendenti che da Nord a Sud non hanno alzato la saracinesca dei diversi punti vendita. Guardia alta anche in casa sindacale dove Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs hanno stigmatizzato il comportamento dell’azienda allo stesso tempo richiesto un incontro sia al ministero dello Sviluppo Economico per cercare di evitare i licenziamenti e sia al ministero del Lavoro nell’eventuale gestione degli ammortizzatori sociali.
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