A proclamare la protesta unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo a difesa dell'occupazione dei lavoratori di Alitalia e Air Italy, Blue Panorama, Air Dolomiti e Neos ma anche Norwegian e di Ernest in liquidazione e delle low cost EasyJet, Ryan Air/Malta Air, Wizz Air, Vueling e Volotea, di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro Paese, come ad esempio Emirates, delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore.
Spiegano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo: ”Su Alitalia deve essere convocato al più presto un tavolo di confronto per discutere del nuovo piano, mantenendo gli attuali livelli occupazionali”. Per il sindacato confederale occorre uscire da questa situazione di crisi strutturale che ci trasciniamo da anni. E’ importante accelerare le fasi di avvio della nuova compagnia con un tavolo di confronto per capire tempi e modalità di collocamento della compagnia sul mercato. Le rotte intercontinentali ed il mercato dei cargo sono indicate come le due vie privilegiate da seguire perché redditizie. Bisogna poi capire come saranno investite le risorse previste. Nei giorni scorsi la Commissione europea ha approvato la misura di aiuto adottata dallo Stato italiano per un importo di 39,7 milioni di euro a sostegno di Alitalia, ritenendola conforme alle norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato. La misura mira a compensare la compagnia aerea per i danni subiti su determinate rotte a causa della pandemia di coronavirus tra il primo marzo e il 30 aprile 2021.
Per Air Italy, dopo aver scongiurato grazie all’accordo della settimana scorsa i licenziamenti di 1.383 lavoratori e aver prorogato la cassa integrazione fino a fine anno, serve ora lavorare in maniera serrata con ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilita' Sostenibili, Regioni Lombardia e Sardegna, azienda e liquidatori ad una soluzione industriale”. Da scongiurare anche i licenziamenti in Norwegian e Ernest, ”due compagnie in liquidazione dove i lavoratori sono senza stipendio e ancora senza cassa integrazione. Da monitorare le situazioni delicate delle altre compagnie del nostro Paese come Blue Panorama e Air Dolomiti, i cui lavoratori sono sotto regime di ammortizzatori sociali. In cassa in deroga anche i lavoratori di EasyJet”. Più complessa la situazione sindacale con le altre low cost, le cui attività sono in ripresa ed in espansione nel nostro paese con la stagione estiva ma senza adottare relazioni sindacali costruttive.
In grave crisi, sottolineano ancora i sindacati, ”anche le società di gestioni aeroportuali, dei servizi handling aeroportuale e catering alle compagnie, a causa del calo delle attività per la crisi delle compagnie a partire da Alitalia. I lavoratori di queste attività in cassa integrazione ricevono pagamenti ridotti e in ritardo. A tutti questi lavoratori si aggiungono moltissimi stagionali e precari a cui non sono stati rinnovati i contratti”.
Lo sciopero, proseguono le organizzazioni sindacali, ”è anche per costringere le aziende che operano nel nostro Paese a rispettare le norme sul lavoro italiano, compreso l'articolo 203 del Decreto Rilancio sul contratto nazionale di settore come riferimento minimo. Vanno eliminate le pesanti distorsioni nel nostro mercato generate dalla concorrenza sleale di alcuni operatori low cost, assicurando regole del lavoro che prevedano gli stessi trattamenti normativi e retributivi a parità di condizioni operative”.
Per il trasporto aereo che - sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo - è uno dei settori più colpiti dalla pandemia ma che non è stato considerato come una delle attività a cui prolungare il blocco dei licenziamenti, serve con urgenza, lo chiediamo da mesi, una sede di confronto interministeriale permanente e l'istituzione di una cabina di regia per garantire la tenuta sociale, assicurando gli ammortizzatori sociali e procedendo rapidamente alla riforma del settore per garantire il riordino del sistema aeroportuale ed il rifinanziamento del Fondo straordinario del trasporto aereo”. Avvertono i sindacati: ”Se non riceveremo risposte saranno programmate ulteriori azioni per garantire un futuro ai lavoratori del trasporto aereo del nostro Paese”.
Giampiero Guadagni