Venerdì 22 novembre 2024, ore 17:20

Vertenze 

Timori per il futuro della Acc 

Timori per il futuro dell’azienda di compressori Acc di Mel, in provincia di Belluno e per i suoi 340 lavoratori. Sindacati e lavoratori chiedono al Governo di mettere in atto soluzioni concrete per salvare l’azienda e gli operai. “Il 22 novembre - dice il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis - non vorremmo sia la data del funerale dell’Acc; ci aspettiamo per quella data, oltre risposte su possibili acquirenti, un piano B, che dia una prospettiva occupazionale ai 340 dipendenti e al territorio. Sarebbe inaccettabile - continua il sindacalista - che il Governo si presenti per quella data senza una soluzione, dopo che il Mise ha fatto saltare il progetto del polo nazionale del compressore”.

Diverse le manifestazioni messe in campo dai lavoratori e dai sindacati che hanno coinvolto anche l’intera comunità bellunese in difesa dell’occupazione. Tutti uniti nel chiedere una cosa sola: lavoro. “Oggi nel nostro Paese ci sono delle fortissime contraddizioni - ribadisce Nobis -. Ci sono fabbriche di elettrodomestici che non producono perché mancano i componenti e fabbriche che producono componenti che chiudono perché non sostenute dal Governo con politiche industriali inclusive”.

È il caso appunto della Acc di Mel. Finora, infatti, non è arrivata al Commissario Castro nessuna manifestazione d’interesse per l’acquisto dell’azienda e il secondo bando scade il 20 novembre. “Nonostante le promesse di recupero industriale dell’azienda - conclude Nobis - come quella del progetto del polo italiano del compressore per il quale il governo aveva promesso 12 milioni di euro, mai arrivati, oggi non ci sono altri progetti per il rilancio industriale dell’azienda”.

Al fianco dei lavoratori anche il ministro per i rapporti col Parlamento Federico D’Incà: “Per Acc ci sono due possibilità - afferma -: la prima è che effettivamente possa arrivare una proposta di una grande azienda di Stato prima del 20 novembre, l’altra è mettere a disposizione, attraverso il fondo di salvaguardia, risorse fino a 10 milioni di euro per una newco che possa dare continuità produttiva al sito di Acc di Mel”.

Sara Martano

( 15 novembre 2021 )

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