Centinaia di lavoratori irregolari e numerose violazioni della normativa ambientale. Questo il risultato dell’operazione che la Guardia di Finanza, in collaborazione con gli Ispettori del Lavoro, ha messo in atto in oltre 100 aziende tessili del casertano, ricomprese nella Terra dei Fuochi.
I controlli a tappeto, che hanno riguardato i comuni di Sant’Arpino, Lusciano, Carinaro, Gricignano d’Aversa, Teverola, Arienzo, San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico, sono stati disposti proprio per elaborare una specifica analisi del settore, con decine di aziende a forte rischio di illegalità, sia sotto il profilo ambientale che delle condizioni di lavoro degli addetti.
In particolare sono stati ispezionati 116 opifici, di cui 29 unitamente agli Ispettori del Lavoro. Nei laboratori sono stati trovati a lavoro 1.048 operai (con una media di circa 9 lavoratori ad impresa), di cui ben 300 irregolari e, per la gran parte, completamente in nero, con un’incidenza della manodopera irregolare che sfiora il 30% della forza lavoro complessiva; per oltre 40 aziende è stata così proposta la sospensione delle attività.
Sul fronte ambientale, 16 opifici sono stati sequestrati per la mancanza di autorizzazione ambientale e per il mancato tracciamento dei rifiuti e degli scarti industriali, mentre ad altri 15 sono state comminate sanzioni amministrative. In alcuni casi, poi, i militari si sono trovati di fronte a laboratori allestiti in locali del tutto inidonei, ricavati in garage o nei seminterrati di fabbricati, quasi sempre protetti da occhi indiscreti con una serie di accorgimenti finalizzati ad evitare controlli a sorpresa.
Una battaglia contro il lavoro nero che la Femca Cisl porta avanti da tempo mettendo al primo posto l’impegno per la trasparenza della filiera produttiva e per la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.
Sa. Ma.