"Preoccupazione dei sindacati per le sorti della Tecnis Spa, la grande azienda edile siciliana recentemente restituita ai proprietari dopo il lungo commissariamento seguito al sequestro per infiltrazioni mafiose. Ieri l'incontro a Catania tra il commissario uscente professor Ruperto e i vertici di FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e lunedì prossimo l'incontro decisivo che le segreterie nazionali hanno richiesto al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda". E' quanto si legge in una nota dei sindacati.
"L'epilogo positivo del commissariamento della Tecnis segna un importante avanzamento in tema di lotta alle infiltrazioni e restituisce al tessuto produttivo siciliano e nazionale un patrimonio aziendale importante, rappresentato prima di tutto dai lavoratori'', dichiarano le segreterie nazionali degli edili di Cgil-Cisl-Uil. "Ora spetta alla politica e alle istituzioni -continuano i sindacati- intervenire con forza nei confronti di tutte le stazioni appaltanti che in questi anni hanno accumulato un debito nei confronti della Tecnis di oltre 40 milioni di euro".
Risorse che all'azienda siciliana "sono indispensabili per affrontare i costi correnti, in primis le retribuzioni dei lavoratori e i pagamenti nei confronti dell'indotto: un bacino occupazionale di centinaia di lavoratori, di cui 500 solo Tecnis". "Quelle risorse - dicono- devono essere sbloccate subito, affinché non vengano fermati i tanti cantieri aperti per realizzare snodi infrastrutturali importanti e per "cantierizzare" le commesse in partenza. Si tratta di portafoglio lavori di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro, che vuol dire centinaia di posti di lavoro attuali e futuri e il futuro di un'azienda solida che necessita, in questa fase, della liquidità necessaria a sopravvivere".