La protesta del latte dalla Sardegna, oltre che in Sicilia, si estende anche in Calabria. Salvini nomina il prefetto di Sassari commissario di filiera del latte ovino e la trattativa torna sull’Isola mentre il tavolo a Roma va deserto.
Ieri a Crotone un centinaio di pastori calabresi partecipano alla manifestazione indetta dall’Associazione regionale allevatori della Calabria radunandosi all’ingresso della città e versando in strada una decina di quintali di latte. Una scena già vista molte volte in Sardegna e anche in Sicilia.
Intanto, nella Capitale, la riunione del tavolo di filiera a Via XX Settembre parte in salita; con l’assenza, già annunciata, dei Consorzi di tutela del Pecorino; senza Federdistribuzione e Federalimentare; e una presenza formale di Assolatte ”solo per rispetto istituzionale”, avverte il Dg Massimo Forino che considera la trattativa ”già chiusa” (a 72centesimi al litro). Il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, vista la partenza di traverso, rilancia: ”voglio mettere soldi per ristrutturare la filiera”, esordisce; del resto - osserva - se oggi dobbiamo riprendere a parlare di prezzo, non saprei con chi parlare”. ”Siamo disponibili a parlare di tutto ma non di prezzo che viene definito dalle singole aziende. Noi abbiamo parlato di acconto”, replica Fiorino di Assolatte denunciando anche il mancato rispetto della tregua da parte dei pastori. Ma i pastori sardi ribattono: ”non ci stiamo a far passare voi per vittime”. Centinaio se la cava con una dichiarazione che sembra una battuta: ”Penso all’efficientissimo ministro dell’Interno Matteo Salvini - dice - che ha nominato il Prefetto di Sassari Giuseppe Marani Commissario della filiera del latte ovino”; e si dice ”molto soddisfatto” della riunione di filiera quasi deserta.
La trattativa sul prezzo del latte (tra i 72 centesimi offerti dagli industriali e gli 80 richiesti dagli allevatori a Tramatza) si trasferisce così sul tavolo del prefetto di Sassari. E a sentire le parole dell’ex procuratore capo di Palermo Giancarlo Caselli (”spero che la questione del latte sardo si risolva rapidamente e bene perchè rischia di tracimare in una questione di ordine pubblico”), non c’è proprio da invidiarlo.
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