Approda in commissione Vigilanza sul pluralismo dell'informazione del Consiglio regionale del Lazio la vertenza Sky. Una audizione ad hoc convocata dal presidente Giuseppe Cangemi per ascoltare le motivazioni dell'azienda che ha declinato l'invito con una lettera giudicata "vergognosa e offensiva" dallo stesso presidente. Negli interventi dei vari rappresentanti sindacali è unanime il giudizio per un comportamento ritenuto scorretto da parte di Sky. Per Riccardo Saccone della Cgil "non è vero che esiste un tavolo di trattativa, non c'è un piano industriale, si tratta di licenziamenti mascherati". Alessandro Faraoni (Fistel Cisl) ha aggiunto: "Dalle scelte di Sky arriva il segnale che Roma perde appeal. Il 70 per cento della forza lavorativa di Sky a Roma, secondo l'azienda, non serve. La nota è un'offesa a tutti noi. Mai come oggi abbiamo bisogno del coinvolgimento delle istituzioni". Stefano Ricci della Uilcom Roma e Lazio stima "un migliaio di posti di lavoro che si perderanno tra diretti e indotto. Sono aziende che non possono sottrarsi al confronto con le istituzioni". "Ci troviamo di fronte a un'azienda sana che scrive molte lettere - ha affermato Antonio Moscatello di Stampa Romana - Oggi ha scritto dei suoi brillanti risultati industriali, è stato un anno entusiasmante, ma poi scrive di 120 esuberi e più di 300 trasferimenti. Esprimiamo la nostra preoccupazione per due ordini di motivi: la nota parla di tavoli di trattative che non esistono. La seconda preoccupazione è di natura editoriale, come si può spostare il cuore di Sky al nord che messaggio darà alla copertura di tutto quello che accade da Roma in giù?". Per Dante Iannuzzi dell'Ugl c'è "profonda preoccupazione per la grande perdita che subirebbe il territorio di Roma e di tutto il Lazio, siamo preoccupati per l'effetto a catena per altre aziende che hanno già prospettato trasferimenti a Milano".

“Nella giornata di martedì si è svolto un incontro tra le segreterie territoriali di Roma e Lazio di  Fistel-Cisl, Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, le Rsu di Sky Italia e gli On. Marco Miccoli e Lorenza Bonaccorsi presso il Gruppo del Partito Democratico della Commissione Lavoro. All’incontro erano presenti anche alcuni giornalisti, dipendenti di Sky e rappresentanti dell’Associazione Stampa Romana”. E’ quanto dichiarano Stefano Cardinali, Katia Perotti, Maurizio Lepri, Stefano Ricci e Luigi Le Pera delle segreterie territoriali di Roma e Lazio di Slc Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni. “L’annuncio dell’AD di Sky Italia, Andrea Zappia, di voler ridimensionare in maniera sostanziale la sede di Roma, concentrando quasi tutta l’attività a Milano, è un fatto estremamente grave per le conseguenze sociali che ciò comporterebbe. La situazione economico-finanziaria del gruppo Sky non giustifica in alcun modo una scelta strategica di questo tipo. Il nostro territorio ha già visto recentemente importanti perdite di posti di lavoro e ogni azienda deve tener conto del principio della responsabilità sociale d’impresa nello svolgimento della propria attività. E’ più che mai necessario che tutte le forze politiche e tutte le istituzioni sia locali che nazionali prendano una posizione forte su questa vicenda in difesa del lavoro che non può abbandonare la città di Roma”, concludono i sindacalisti. 

( 24 gennaio 2017 )