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Sky Tg24, siglato accordo tra azienda e Fnsi

Accordo raggiunto oggi per i giornalisti di Sky Tg24 nell’ambito della trattativa sul piano di riorganizzazione di Sky Italia che prevede tra l’altro il trasferimento della gran parte della redazione di SkyTG24 da Roma a Milano. Lo annuncia Sky in una nota, sottolineando che la trattativa ha portato ad un "risultato positivo e condiviso". L’accordo definisce la data per lo spostamento delle trasmissioni di Skytg24 da Milano al 1 novembre 2017 e accoglie le proposte di Sky Italia per il sostegno alle persone coinvolte. "L’accordo, votato ieri a larga maggioranza dall’assemblea dei giornalisti e firmato oggi anche da FnsiIe dalle Associazioni della Stampa di Milano e Roma - si legge ancora - definisce la data per lo spostamento delle trasmissioni di Skytg24 da Milano al 1 novembre 2017 e accoglie le proposte di Sky Italia per il sostegno alle persone coinvolte. Le misure individuate, largamente migliorative rispetto ai trattamenti normativi, riguardano sia il trasferimento sia l’impatto sull’organico determinato dalla cessazione di alcune, limitate attività. Per quanto riguarda gli spostamenti da Roma a Milano, l’azienda offrirà un supporto economico per un periodo che copre quasi tre anni, oltre a servizi dedicati e misure organizzative volte ad agevolare la transizione conciliando l’attività lavorativa con le esigenze familiari. Per quanto riguarda le attività cessanti, nei prossimi mesi l’azienda si impegna a mettere in campo ogni possibile iniziativa volta ad riallocare internamente i giornalisti con una serie di soluzioni mirate alla ricollocazione interna, oltre ad offrire numerose altre misure di supporto tra cui anche l’eventuale ricollocazione esterna". "Nel frattempo, l’azienda ha iniziato i colloqui individuali anche con il personale non giornalistico, al quale intende offrire analoghe condizioni individuali rispetto a quelle concordate con i giornalisti. A valle di questa verifica con tutti i lavoratori coinvolti, preliminare anche alla definizione di ulteriori ipotesi di ricollocazione interna a seguito di chi non vorrà trasferirsi - conclude la nota - l’azienda verificherà l’adesione complessiva al piano su base volontaria, con disponibilità a confrontarsi anche con le organizzazioni sindacali di impiegati e quadri".

La Federazione nazionale della stampa, spiega che "dopo l’interruzione delle trattative, avvenuta nelle scorse settimane, sindacato dei giornalisti e azienda hanno ripreso il confronto e raggiunto un’intesa che prevede, fra l’altro - spiega la Fnsi - la ricollocazione all’interno di Sky Italia dei giornalisti inizialmente considerati in esubero. Vengono inoltre regolate le procedure di trasferimento da Roma a Milano con la previsione per i giornalisti di condizioni di miglior favore rispetto a quelle contemplate dalla legge e dal contratto nazionale di lavoro. Condizioni di miglior favore sono previste anche per i giornalisti che, su base volontaria, dovessero scegliere la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. L’azienda si è inoltre impegnata a valutare con attenzione le situazioni personali e familiari di particolare criticità. La redazione romana di Sky Tg24 si trasferirà al centro della città, nelle vicinanze di Montecitorio".

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni si dichiarano "disponibili a riprendere il tavolo di confronto con Sky partendo dalle stesse condizioni raggiunte dall'accordo con i giornalisti, ossia soluzioni positive per gli annunciati esuberi di Roma e Milano". Lo dichiarano, in una nota congiunta, le segreterie nazionali dei quattro sindacati di categoria. "La richiesta è da sempre posta dalle organizzazioni sindacali come elemento dirimente per svolgere la trattativa e non si comprende perché ai dipendenti dovrebbe essere riservato un trattamento peggiore di quello scelto per i giornalisti: riteniamo imprescindibile che per gestire processi riorganizzativi così pesanti - aggiungono i sindacati - ci debba essere l'intervento del ministero dello Sviluppo economico e/o del ministero del Lavoro" e "chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di farsi interlocutori per limitare gli effetti di una scelta industriale che noi continuiamo a ritenere incomprensibile".

 

( 6 aprile 2017 )

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