Manifestazioni e presidi davanti a tutte le sedi fino a venerdì. I sindacati si preparano all’incontro di giovedì al ministero del Lavoro sulla vertenza mobilitando i lavoratori. A Roma arriverà un delegazione da Campania, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Toscana e Lazio. Il termine di 45 giorni per raggiungere l’accordo è spirato, ma i sindacati contano di vincere le resistenze dell’azienda e ammorbidire il conto che questa gli ha presentato: 883 esuberi sui 3.692 dipendenti italiani, praticamente il 20% della forza lavoro. L’idea è quella di mettere a punto un mix di misure che vanno dagli incentivi all’uscita per i lavoratori vicini all’età pensionabile e i contratti di solidarietà. Fim Fiom e Uilm l’hanno già esposta a Luigi Di Maio il 5 aprile, in occasione della sua visita a Milano. Le resistenze dell’azienda, hanno spiegato al ministro del Lavoro in quell’occasione, riguardano soprattutto l’impiego dei contratti di solidarietà, che vorrebbe limitare agli addetti della business unit Telco (quella colpita dalla ristrutturazione) e che le sigle dei metalmeccanici chiedono invece di estendere anche alle altre divisioni per contenere gli effetti della riduzione dell’orario di lavoro sulle retribuzioni.
”Chiediamo al Governo un aiuto esplicito per la soluzione positiva della vertenza”, dicono Marco Giglio, Pietro Locatelli e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil in Sirti. Per le tre sigle è ”urgente mettere in sicurezza il destino occupazionale e lavorativo, presente e futuro, di tutte le lavoratrici e i lavoratori di Sirti. Comunque ”andiamo al ministero con le idee chiare” per ”percorrere l'ultimo miglio e realizzare una buona intesa”.