Ad un anno dal riassetto societario con l’ingresso nel capitale di Saipem di Cassa Depositi e Prestiti e la conseguente ristrutturazione del debito e l’uscita dal bilancio consolidato di Eni, il cda di Saipem ha approvato il piano strategico 2017-2020. Tra le decisioni più significative è prevista la creazione di cinque divisioni/società finalizzate ad alcune attività specifiche (costruzioni offshore e on-shore, drilling off-shore e on-shore e servizi di ingegneria ad alto valore aggiunto). “Ferma restando la necessaria attenzione all’evoluzione del mercato delle infrastrutture energetiche, particolarmente instabile in questi ultimi anni, e agli sforzi che l’azienda sta compiendo per consolidare la stabilità finanziaria- afferma Angelo Colombini, segretario generale Femca Cisl - noi esprimiamo preoccupazione per i contenuti espressi sul piano organizzativo con riferimento ai possibili riflessi e impatti occupazionali e professionali”.
Per la Femca la dichiarazione di 800 esuberi a livello europeo e il processo di divisionalizzazione/societarizzazione dovranno essere al più presto chiariti in un incontro con i vertici aziendali. “ Sul piano occupazionale, con il recente
accordo sull’articolo 4 della Legge Fornero che ha visto in Italia l’adesione di 400 lavoratori al piano di uscita volontaria e di accompagnamento alle finestre previdenziali, riteniamo ultimato l’impegno in tal senso” commenta Colombini.
Inoltre, in attesa degli approfondimenti in merito alle prospettive sulla divisionalizzazione/societarizzazione, la Femca Cisl esprime contrarietà all’ipotesi di cessione di settori o aree aziendali. “Sarà fondamentale - conclude Colombini - conservare e non disperdere il know-how e le capacità di innovazione che i lavoratori di Saipem, eccellenze del Paese, esprimono da anni in Italia e all’estero”.
(Articolo completo di Sara Martano domani su Conquiste Tabloid)