Applicare il contratto edile in tutti i cantieri e sbloccare le opere infrastrutturali. Sono le richieste più urgenti che il sindacato siciliano rivolge all’Ance e alle istituzioni regionali. “È stato raggiunto un importante risultato con la firma del contratto nazionale di lavoro - spiega la Filca regionale - ora occorre andare oltre per rilanciare davvero il mondo delle costruzioni nell’isola”.
E’ da tempo che il sindacato si batte per far partire tutti i cantieri bloccati e perchè si impieghino tutte le risorse del Patto per il Sud e dei fondi europei per le infrastrutture e per il completamento delle incompiute. “Il rilancio dell’edilizia non può avvenire se si assegnano gare col 40% del ribasso - dichiarano Barbera e D’Anca segretari della Filca regionale - perchè questo ha come diretta conseguenza la mancanza di sicurezza nei cantieri, il proliferare del lavoro nero e la pessima realizzazione delle opere. Siamo certi - chiosano i sindacalisti - che con l’Ance e col sistema complessivo dell’edilizia siciliana, sapremo far fronte comune per imprimere una svolta al settore delle costruzioni nell’Isola”.
Alla Sicilia purtroppo tocca ancora il triste primato di regina per le opere non completate: le incompiute sono infatti 162, secondo i dati dell’anagrafe delle opere incompiute, pubblicata a giugno dalla Regione in riferimento all’anno 2017.
“Un drammatico record che incide pesantemente sulla crescita dell’Isola e che frena fortemente lo sviluppo”affermano i sindacalisti.
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