La nuova società aerea Ita può decollare. L'Enac (ente nazionale per l'aviazione civile), ha rilasciato alla società Italia Trasporto Aereo, il certificato di operatore aereo (Coa) e la licenza di esercizio di trasporto aereo. “Il fatto che ci sia già il certificato di operatore aereo è una buona notizia per Alitalia/Ita - commenta Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit-Cisl -. Ci auguriamo a questo punto che gli altri passaggi, a partire da quello del logo, vadano a buon fine”. “L'augurio - ribadisce il presidente dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, avvocato dello Stato Pierluigi Di Palma - è che la nuova compagnia di riferimento nazionale contribuisca alla ripartenza del settore, contribuendo, in modo deciso a superare le difficoltà derivanti dalla crisi pandemica”.
Il direttore generale dell'Enac, Alessio Quaranta, fa altresì presente che “il rilascio del Coa attesta che la compagnia aerea è in possesso della capacità professionale e dell'organizzazione aziendale necessarie ad assicurare l'esercizio dei propri aeromobili in condizioni di sicurezza. La licenza di operatore aereo costituisce il provvedimento finale relativo alle verifiche giuridico-amministrative ed economico-finanziarie, oltre che tecnico-operative. Con il possesso del Coa e della licenza di operatore aereo - conclude - la società può avviare la vendita di biglietti”.
Per il sindacato ora è fondamentale mettere la nuova società aerea in condizione di competere con tutti gli altri, a parità di regole. “Molti concorrenti che operano sul nostro mercato hanno nel loro Paese condizioni fiscali molto più favorevoli - afferma Pellecchia -. Non siamo contrari alla competizione, ma la partita va giocata con regole comuni”.
Un nodo da sciogliere è quello del logo: “Abbiamo sempre detto che la posizione dell’Unione europea nei confronti di Ita è stata troppo severa - tiene a sottolineare il sindacalista -. Ci sono cose del passato da scontare. È una partenza in salita. Riteniamo che date le potenziali condizioni del mercato italiano ci siano tutti i presupposti per fare della nuova Alitalia, noi preferiamo chiamarla così, un'azienda di successo. E soprattutto la cosa che ci sta a cuore è che siano salvaguardati tutti i livelli occupazionali ora esistenti in azienda”. E conclude: “Quanto alla questione dei biglietti venduti da Alitalia e il rischio che possano non essere utilizzati con il nuovo vettore Ita, riteniamo che la posizione dell'Europa svantaggi un po’ la partenza della nuova azienda. Abbiamo bisogno di dare continuità e fiducia ai passeggeri e quanto ai biglietti riteniamo possano essere garantiti dalla nuova azienda”.
Sa. Ma.