Soluzioni strutturali e concrete per i precari della scuola. Il tema entra nel vivo del confronto tra sindacati e Miur, che giovedì si incontreranno nuovamente proprio per parlare di reclutamento e contrasto alla precarietà, sul solco dell’intesa di Palazzo Chigi del 24 aprile. Nell’incontro del 6 maggio, il Miur si era detto disponibile a eliminare la prova pre-selettiva per i docenti precari con tre anni di servizio, ad ampliare la quota di posti riservati nel prossimo concorso, affiancando ad esso un percorso abilitante speciale finalizzato all’immissione in ruolo. “Bene la convocazione al Ministero di un nuovo incontro - sottolinea la segretaria generale della Federazione Scuola, Università e Ricerca Cisl, Maddalena Gissi - al quale andiamo con obiettivi e proposte su cui siamo pronti a confrontarci in modo costruttivo”.
Il sindacato cislino ha indicato possibili soluzioni per costruire “un sistema di reclutamento che tenga assieme l’esigenza di assicurare qualità professionale con quelle, altrettanto importanti, di valorizzare l’esperienza di lavoro e ridurre drasticamente l’area del lavoro precario”. “Nel frattempo - aggiunge Gissi - siamo comunque disponibili a lavorare per soluzioni anche di carattere transitorio, che vadano comunque in quella direzione. Alcuni segnali positivi sono venuti anche nel primo incontro. Mi auguro che molte delle perplessità del Miur rispetto a procedure specifiche di reclutamento per il personale con consistente esperienza di lavoro possano essere superate anche alla luce di quanto affermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza del 7 maggio sulle procedure concorsuali riservate, che ne ha confermato la piena legittimità”.
L’auspicio del sindacato è dunque che in questa fase ci sia “disponibilità da parte di tutti a lavorare per una positiva conclusione del confronto”.
“Puntiamo a ottenere risultati concreti - conclude la sindacalista -. Credo che i precari abbiano bisogno di questo e non di parole”.