“L'Unione fa la scuola”. Con questo slogan venerdì 20 maggio scenderanno in piazza i quattro sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal uniti insieme per lo sciopero generale di tutto il personale della scuola (docente, educativo, ATA e dirigente). L'iniziativa è stata presentata oggi a Roma in conferenza stampa da Cisl Cgil Uil.
Lo sciopero, che durerà l'intera giornata, é solo l'ultima di tante iniziative che i sindacati stanno portandoavanti per cercare di riaprire il dialogo con il Governo difendendo il ruolodella scuola pubblica. "Vogliamo realizzare questo sciopero per avere risposte” dichiara Maddalena Gissi, segretario generale della Cisl Scuola. “Abbiamo organizzato iniziative in tutta Italia sia regionali che territoriali con cortei e presidi davanti la prefettura. A Roma si partirà da San Paolo fino al Ministero dell'Istruzione".La prima motivazionedi questa mobilitazione nazionale é il mancato rinnovo del contrattonazionale: la parte normativa é ferma dal 2006 mentre quella economica dal 2010. "Stiamo ricevendo tantissimi appelli da parte dei dirigenti scolastici contro le brutture del governo" continua la Gissi "La legge 107 ha comportato una vera deregulation per il comparto scolastico. Solo con il confronto e il rinnovo del contratto si possono cambiare le cose.” Nella conferenza stampa organizzata dai sindacati per spiegare il perché dello sciopero nazionale,emerge infatti un dato allarmante: il silenzio assordante del ministro Giannini. “Quello che non sta funzionando non è solo la mancanza di ascolto e di dialogo. Manca il rispetto verso le parti sociali” spiega la Gissi. “Noi rappresentiamo quel milione di lavoratori che rendono il nostro paese il 7° a livello mondiale” obiettivi dello sciopero del personale della scuola (docente, educativo, ATA e dirigente).
Al termine della conferenza stampa la consegna al Governo delle firme raccolte sulla petizione sottoscritta nelle settimane scorse in tutte le scuole italiane, un testo che evidenzia le diverse emergenze su cui da mesi i lavoratori e i sindacati sono mobilitati.
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