Prosegue la mobilitazione degli addetti alla sanità privata per il contratto.
Ieri è toccato ai circa 25mila del Lazio manifestare a Roma sotto la sede della parte datoriale Aris, per sollecitare un rinnovo atteso da ben 12 anni. A quella degli addetti del Lazio seguirà, lunedì prossimo, la protesta dei lavoratori pugliesi che terranno una manifestazione regionale a Bari: appuntamento alle ore 10 davanti alla presidenza della giunta regionale. Nei prossimi giorni seguiranno altre iniziative in Campania, Abruzzo e Molise.
Da diciotto mesi si susseguono inutilmente le trattative per il rinnovo e la mobilitazione per sollecitare Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) senza sosta. I lavoratori delle strutture accreditate del Lazio (ospedali, Irccs, case di cura, centri di riabilitazione, Rsa, centri territoriali e ambulatoriali), sono in stato di agitazione già da giorni. Previste tre iniziative a Roma: ieri si è svolto il presidio sotto la sede della parte datoriale Aris; oggi un sit-in all’ospedale San Carlo di Nancy (alle ore 9) e venerdì 22 una manifestazione davanti alla sede della parte datoriale Aiop (alle ore 9).
"Ormai siamo al surreale", spiegano i segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio (Natale Di Cola), Cisl Fp Lazio (Roberto Chierchia) e Uil Fpl Roma e Lazio (Sandro Bernardini). "Quasi la metà del servizio sanitario regionale è mandato avanti da personale che aspetta da 12 anni un rinnovo, di questi tempi un’era geologica.
In molti casi l’attesa è addirittura di 14 anni, visto che non è stato applicato nemmeno il biennio economico 2006-2007. Nel frattempo sono proliferati i contratti pirata, creando un’ulteriore frammentazione di diritti e salari".
Articolo integrale di Cecilia Augella domani su Conquiste tabloid