Il maltempo non ha mitigato le voci di protesta dei lavoratori della sanità privata del Lazio. Risulta infatti altissima l'adesione allo sciopero proclamato dai sindacati di categoria: almeno del 70%, assicurano. E in piazza, di fronte alla Regione Lazio, sono almeno tremila gli operatori della sanità privata che oggi stanno manifestando. I lavoratori chiedono il rinnovo del contratto nazionale, oltreché la revisione delle regole che disciplinano il sistema di accreditamento e la gestione delle risorse pubbliche. "I minimi assistenziali vanno rivisti: vengono utilizzati come un'arma da parte dei datori di lavoro per forzare al massimo le condizioni dei lavoratori, costringendoli a turni impossibili. Lavoratori che in questi anni hanno perso il giusto aumento salariale, oltreché avanzamenti di carriera e di diritti. Per lo sciopero di oggi, ci risultano strutture in cui hanno precettato i lavoratori, impedendo l'adesione allo sciopero: su questo valuteremo le azioni da fare. Importante oggi che la politica regionale scenda in piazza ad ascoltare i lavoratori, e si impegni a riequilibrare i rapporti di forza con i datori di lavoro privati, aris e aiop in primis, che troppo hanno fatto pagare ai lavoratori e che ora non accelerano il rinnovo del contratto, atteso da 12 anni", si legge in una nota. I segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Roma e Lazio Natale Di Cola, Roberto Chierchia, Sandro Bernardini, sono in Regione per la convocazione di una riunione.