Svolta di Ryanair nei rapporti con i suoi dipendenti. La compagnia irlandese annuncia di aver scritto ai sindacati dei piloti in Irlanda, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Portogallo invitandoli a colloqui per legittimarli come organizzazioni rappresentative in ciascuno di questi Paesi. "Ryaniar cambierà la sua politica di lungo corso di non riconoscere i sindacati allo scopo di evitare qualsiasi minaccia di interruzione ai suoi clienti e ai suoi voli durante la settimana di Natale", si legge nella nota. Ryanair, prosegue la nota, "chiede a questi sindacati dei piloti di cancellare lo sciopero minacciato per mercoledì 20 dicembre così che i nostri clienti possano viaggiare a casa per Natale senza la minaccia o la preoccupazione di uno sciopero che pende sopra le loro teste". Il riconoscimento dei sindacati come "organi rappresentativi" dei piloti di
Ryanair proseguirà fintanto che essi non "creeranno comitati di piloti Ryanair per trattare delle questioni relative a Ryanair, in quanto Ryanair non interagisce con piloti che volano per compagnie concorrenti in Irlanda o altrove".
"Ryanair è un’azienda mandata avanti da tutti i suoi lavoratori, piloti, assistenti di volo e ingegneri, per cui non può pensare di dialogare solo con alcuni di loro" , replica immediatamente Antonio Piras, segretario generale della Fit-Cisl.
Da "anni denunciamo le condizioni di lavoro in Ryanair - prosegue Piras - e siamo stati i primi in Italia a indire uno sciopero, il 7 novembre 2016. Ryanair all’inizio ha creduto di poter funzionare ignorando i diritti dei suoi dipendenti e ora, davanti all’evidenza della realtà, comincia ad aprire gli occhi. Ma sbaglia se pensa di poter ragionare in modo settario: parlando solo con chi decide lei, scegliendo alcuni lavoratori ed escludendo gli altri".
"Ricordo - aggiunge il segretario generale - che il vettore irlandese sottopaga i propri assistenti di volo, riconoscendo solo le ore di volo effettive e non retribuendoli, ad esempio, se l’aereo è fermo a terra, né retribuisce malattia e maternità. Inoltre li costringe ad esempio a pagarsi da soli corsi di formazione obbligatori per legge, divise, acqua, pasti e altro.
Quanto ai tecnici, che sono in prima linea per il mantenimento degli standard di sicurezza, sono tutti esternalizzati, per cui a loro non si applicano i diritti e le tutele del contratto nazionale.
Un’altra conseguenza del modo in cui il vettore irlandese tratta i suoi lavoratori è la concorrenza sleale alle altre compagnie aeree. L’azienda riveda la sua posizione e il Governo mantenga l’impegno di fare ispezioni per verificare le condizioni di lavoro in Ryanair".
Intanto è in corso una giornata nera per il trasporto aereo e portuale. Lo sciopero nel comparto aereo, aeroportuale e indotto degli aeroporti, durerà in pratica tutta il giorno: i dipendenti Enav dalle ore 13 alle 17; i lavoratori del gruppo Alitalia l'intera giornata mentre quelli di cabina Ryanair dalle 13 alle 17; il personale navigante di Vueling (Iag) si fermerà dalle 10 alle 14. per quanto riguarda i porti sciopero di 24 ore indetto dai sindacati di categoria per il cortocircuito legislativo che intacca i provvedimenti per rilanciare il lavoro portuale, contenuti nel cosiddetto "correttivo porti" che introduce nuove modifiche al decreto legislativo 169/2016 di riforma
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