I lavoratori della Richard Ginori, stamane riuniti in assemblea, hanno votato per lo sciopero di otto ore e per l'occupazione dello stabilimento per la giornata di oggi. Il motivo dell'iniziativa è, spiega una nota del sindacato, "chiedere con forza che si realizzi il piano di rilancio promesso dall'azienda a cominciare dall'acquisizione dei terreni". Alle 12 è indetta una conferenza stampa dei lavoratori e di Filctem Cgil, Femca Cisl, UilTec e Cobas presso i cancelli dello stabilimento in viale Giulio Cesare a Sesto Fiorentino.
"Non c’è più tempo, e i lavoratori sono arrivati al colmo della pazienza", tuona Bernardo Marasco (Filctem-Cgil), ricordando che "stiamo attendendo un piano di rilancio che l’azienda si è impegnata a dare, e che ha bloccato" per lo stallo nella compravendita del terreno. "Sappiamo che al Ministero ci sono tavoli aperti da mesi", ha aggiunto, ma ad oggi ancora non c’è nessuna notizia e nessuna notizia significa, ripeto, perdere tempo rispetto al rilancio che l’azienda si era impegnata a mettere in atto". "I lavoratori sono veramente stanchi e provati", lamenta Mirco Zacchei (Filca- Cisl), sottolineando che "c’è una produzione da mandare avanti, c’è da fare qualità: questa è una manifattura riconosciuta in tutto il mondo, c’è bisogno di fare investimenti seri. È chiaro che questa roba non ci porta da nessuna parte: i lavoratori sono stanchi di parlare di terreni, vogliamo parlare di qualità, di investimenti, di assunzioni". Anche Giovanni Nencini (Cobas) sottolinea la situazione di grave disagio vissuta dai lavoratori, peraltro da tempo in regime di ammortizzatori sociali con il contratto di solidarietà: "Molti di loro lavorano solo due, tre giorni alla settimana".