Ricercatori italiani nella sanità pubblica sempre più precari. Il Decreto Madia esclude dal piano di stabilizzazione della Pubblica Amministrazione gran parte di queste figure altamente specializzate ed alle quali non si possono più applicare i contratti atipici. In 3.500 rischiano di restare senza lavoro dal 1° gennaio 2018, con gravissime ricadute sulla sostenibilità e il futuro della ricerca sanitaria pubblica.
"La recente approvazione del Testo unico sul Pubblico impiego, pensato, tra le altre cose, per eliminare la precarietà nella pubblica amministrazione - dichiara Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici - di fatto non risolve il problema che riguarda i ricercatori impiegati con contratti precari dei 21 IRCCS pubblici, mettendo in serio pericolo, oltre ai loro posti di lavoro, l’attività di ricerca degli stessi Istituti.