Si è svolta oggi la manifestazione dei precari della ricerca a Roma, davanti alla sede centrale del Consiglio nazionale delle Ricerche. La protesta nasce dalla decisione del direttore generale del Cnr di chiamare le forze dell’ordine durante una riunione sindacale, lo scorso 5 ottobre, dedicata ai ritardi nella concreta attuazione del processo di stabilizzazione, ritardi che mettono a rischio oltre 2000 precari, malgrado le norme ottenute e le risorse già assegnate. In quell’occasione le forze dell’ordine hanno peraltro preso atto della normalità della situazione e della volontà da parte dei sindacati di non interrompere alcuna attività istituzionale.
Spiega Francesca Pagani, sindacalista della Fir Cisl: ”Non è più rinviabile la stabilizzazione del personale, considerato che esistono tutte le condizioni per superare il precariato nel Cnr. Chiediamo con forza all’Ente di dare attuazione alle norme esistenti e di utilizzare risorse già disponibili che, altrimenti, corrono il rischio di andare perdute. Pagani evidenzia infine che ”il numero di precari ha raggiunto ormai livelli insostenibili presso il Cnr, infatti circa il 40% del personale è precario ed è evidente che senza queste professionalità il Cnr non riuscirebbe ad assolvere ai propri compiti istituzionali”.
Da parte sua il vice ministro del Miur Fioramonti ricorda: ”L’impegno di stabilizzare oltre 2 mila precari degli Enti Pubblici di Ricerca è stato preso solennemente da questo governo, che ha subito destinato somme considerevoli, maggiori di quelle che i governi precedenti avevano previsto, vincolandole esclusivamente alla stabilizzazione”. Comprendiamo l'inquietudine dei precari della Ricerca, illusi da anni di promesse non mantenute, ma assicuriamo che la norma sul salario accessorio,
indispensabile al completo utilizzo dei fondi stanziati per la stabilizzazione, verrà inserita in legge di bilancio”. Dunque, conclude il vice ministro, "non vi è alcun ostacolo per procedere, né per il Cnr né per altri Enti Pubblici di Ricerca, alcuni dei quali peraltro sono già avanti con le procedure di stabilizzazione”.