Un gruppo di operai della Portovesme srl ha occupato la sede di Carbonia della provincia del Sud Sardegna, cioè l’ente che, come hanno scoperto oggi i sindacati, deve rilasciare l’autorizzazione alla fabbrica per poter scaricare 25 mila tonnellate di scarti di lavorazione della discarica di Genna Luas. "Se non ci sarà una risposta immediata su questo problema prima che si chiuda l’iter per il nuovo sito di stoccaggio - spiega il segretario generale della Cisl del Sulcis, Fabio Enne - l’industria potrebbe fermare gli impianti da un giorno all’altro. Un vero disastro per il territorio: sono infatti a rischio non solo i circa 700 lavoratori diretti, ma anche i circa 1.300 dell’indotto interno ed esterno". Secondo Enne, oltre a richiamare l’attenzione dei livelli politici locali e regionali, "che finora non sono andati oltre le attestazioni di solidarietà e di impegno", occorre che per la Portovesme srl "venga interessato direttamente il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti". "È assurdo - precisa poi Francesco Garau della Filctem Cgil - che scopriamo solo oggi, dopo che ci era stata data rassicurazione dalla presidenza della Giunta, che non basta una banale autorizzazione amministrativa ma serve l’autorizzazione integrata ambientale anche solo per prorogare il conferimento alla discarica di Genna Luas. Poter scaricare 25 mila tonnellate di scarti lì - ribadisce il sindacalista - significherebbe dare alla Portovesme srl un mese in più di attività, in attesa dell’autorizzazione per la nuova discarica".