Leonardo resta alla finestra su Piaggio Aerospace, ma l’interesse del gruppo guidato da Alessandro Profumo, benché limitato solo ad alcune parti dell’azienda, è confermato. Parola proprio di Profumo, che in vista della scadenza (15 maggio) del bando messo a punto e pubblicato dal commissario di Piaggio, Vincenzo Nicastro, appare possibilista: ”Ci sono due società che si occupano di manutenzione cui noi possiamo guardare”.
Non è un mistero che per il colosso della difesa il boccone più appetibile sia rappresentato dai motori, che guarda caso è uno dei due per i quali il bando chiede di presentare manifestazioni d’interesse.
Più incerta la situazione del ramo aviation, che si occupa della progettazione, produzione e manutenzione di velivoli civili e militari. Il drone P1HH sembra ormai rimasto senza sponsor. L’Aeronautica militare ha fatto intendere chiaramente di non considerarlo utile ai suoi scopi, e pure il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, intervenendo all’inizio di aprile con una nota nella quale ribadiva il sostegno del governo a Piaggio, ha di fatto congelato il progetto, per il quale il governo Gentiloni aveva stanziato oltre 760 milioni di euro, poi ridotti a 250 dall’esecutivo Conte prima del congelamento, a questo punto forse definitivo.
La vendita ”a spezzatino” trova però l’opposizione dei sindacati e delle istituzioni locali. Ieri l’ha ribadita l’assessore della Regione Liguria allo Sviluppo Economico Andrea Benvenuti, secondo cui una soluzione del genere metterebbe a rischio ”il futuro industriale di Piaggio”. Sempre ieri i sindacati dei metalmeccanici hanno incontrato a Savona Nicastro per definire le modalità di pagamento della cassa integrazione, che per i primi tre mesi sarà anticipata dalla Regione.