di Silvia Boschetti
Una nuova bandiera, stavolta a Stelle e Strisce, ad avvolgere il marchio di Versace, uno dei più prestigiosi del made in Italy e del mondo della moda. Gli statunitensi del Gruppo Michael Kors hanno acquistato dalla famiglia Versace il 100% del marchio per un valore pari a 1,83 miliardi di euro. Ceo dell’azienda resterà Jonathan Akeroyd, mentre Donatella Versace resta ”il cuore dell’estetica di Versace e continuerà a guidare la visione creativa della compagnia”. Si allunga così la lista dei marchi italiani, non solo nella moda, acquisiti da capitali stranieri. Un processo che desta non poche preoccupazioni anche fra le parti sociali. “Quello che ci preoccupa è quale futuro avranno l’ occupazione, la ricerca, la valorizzazione del nostro capitale umano, i nostri siti produttivi che in futuro dovranno competere con prodotti di qualità sempre più sostenibili perché il rapporto tra industria e territorio non venga messo in pregiudizio”. Così il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, commenta l’ accordo siglato con Michael Kors per rilevare il 100% di Gianni Versace.
“La cessione del gruppo Versace merita una riflessione sullo stato di salute del made in Italy, ma è anche l’occasione per un’analisi sulla politica industriale del Paese, sul ruolo e le prospettive della filiera della moda e dei distretti industriali, sul modello di sviluppo manifatturiero della moda italiana in termini di sostenibilità sociale e ambientale, in un settore importante dell’economia nazionale” evidenzia Nora Garofalo, segretaria generale della Femca Cisl. “La vendita di Versace allunga la lista dei marchi celebri della moda ceduti a società estere, ma una cosa è certa: non deve esserci nessuna ripercussione sui livelli occupazionali - incalza -. E per questo chiediamo all’azienda l’istituzione di un tavolo di confronto con i sindacati”.
Approfondimento su Conquiste Tabloid