Una vera e propria polveriera sociale, pronta ad esplodere a Palermo come nelle città siciliane che, già in periodi normali, toccano punte altissime di povertà. E le prime avvisaglie ci sono già. L’emergenza sanitaria senza precedenti da Covid-19, infatti si fa sentire dopo tre settimane di lockdown, con tutte le sue conseguenze economiche e sociali.
Si inizia a intravedere la disperazione di tante persone: circa cinquemila famiglie hanno già chiesto l’aiuto del Comune di Palermo, ma c’è chi tenta altre strade che portano all’illegalità, come quei venti nuclei familiari che venerdì scorso, hanno tentato di andar via da Lidl con la spesa senza pagare.
A questi si aggiungono coloro che fuori dai supermercati, hanno provato a farsi consegnare la spesa da chi l’aveva appena acquistata.
“Abbiamo predisposto - ha spiegato il primo cittadino - un progetto per la distribuzione delle risorse e per l’organizzazione degli aiuti di Stato che, comunque, corrispondono a poco più dei bisogni equivalenti a 14 giorni”. L’emergenza sociale ed economica preoccupa molto il sindacato. “Gli episodi di violenza vanno condannati sempre - ha commentato il segretario generale Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana -. La disperazione non può essere usata come scusa per delinquere. Resta però il fatto che nei nostri territori di Palermo e Trapani , le condizioni sociali di buona parte della popolazione, sono allarmanti. Il reddito di cittadinanza, se pur fonte di sostegno per le fasce più a rischio povertà, non ha risolto il problema dell’altissimo tasso di disoccupazione. Si è limitato a essere una misura assistenziale, non ha creato lavoro, come abbiamo sempre sostenuto. Molti di coloro che un lavoro lo avevano purtroppo in nero, non ne hanno fatto richiesta per il timore dei controlli. Oggi si ritrovano senza alcuna risorsa”.
Ma si teme anche che la situazione possa diventare terreno fertile per la criminalità organizzata.
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