Si fa sempre più concreto il rischio licenziamento per i 2.760 lavoratori Almaviva di Palermo. Un allarme che si allunga su tutta la filiera regionale dei call center, che in Sicilia assorbe 20 mila addetti.
L’incontro tra azienda e sindacati nella sede di Sicindustria a Palermo sul tema degli ammortizzatori sociali si è concluso con un nulla di fatto . Almaviva ha confermato il calo delle commesse Tim e WindTre, del 70%, e insistito sulla necessità di ricorrere al fondo di integrazione salariale fino al 60%.
A renderlo noto, unitariamente, Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil e Ugl Tlc. I sindacati di categoria in una nota informano che l’azienda ha comunicato che in mancanza di interventi immediati di natura strutturale procederà da settembre alla riduzione del personale. “L’incontro al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - affermano i sindacati - non ha prodotto soluzioni utili ad affrontare nell’immediato le criticità di Almaviva Contact nè tantomeno la crisi strutturale del settore. Pertanto, l’assenza di prospettive risolutive per il comparto, l’insostenibilità per i lavoratori delle condizioni poste, il drammatico taglio degli stipendi causato dall’ammortizzatore con percentuali senza precedenti, la perdita dei requisiti di accesso al bonus 80 euro per i part time, unite alla previsione dei licenziamenti, impediscono di raggiungere qualunque intesa”.
Per Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil e Ugl Tlc, “non è più rinviabile da parte del Governo nazionale un piano di interventi strutturali per il comparto. Occorrono regole per gli appalti dei call center, misure per contrastare la delocalizzazione all’estero, il rispetto delle tabelle ministeriali sul costo del lavoro, l’istituzione di un fondo di settore anche per la riqualificazione”.
Da parte sua il Governo assicura la massima disponibilità a seguire la vicenda del sito di Palermo di Almaviva con il coinvolgimento diretto ministro Di Maio.
“La situazione della sede palermitana di Almaviva, dove si prospetta, a breve, la contrazione dei volumi di lavoro, mettendo a rischio la tenuta occupazionale - è scritto nel comunicato del ministero - rientra nella più generale crisi del settore call center cui il nuovo Governo ha dedicato attenzione e impegno fin dal suo insediamento, nella consapevolezza che la congiuntura è grave e coinvolge, purtroppo, numerose migliaia di lavoratori”.
All’incontro ha partecipato anche il Sindaco di Palermo, Orlando. Fin dalle prossime ore, ha garantito il consigliere Vanin, saranno attivate le azioni necessarie ad avviare un dialogo anche con i committenti dell’azienda.
Il ministro del Lavoro assicura che aprirà un tavolo di confronto sul settore. La data prevista, che sarà comunicata formalmente nei prossimi giorni alle associazioni datoriali e alle rappresentanze sindacali, è il 19 luglio.