Giornata di protesta oggi per i 2.200 dipendenti dei 6 stabilimenti Natuzzi, che oggi incrociano le braccia per 5 ore e mezza (la durata è legata all’orario di lavoro previsto dal contratto di solidarietà) per il primo dei due scioperi proclamati dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil contro i tagli decisi dall’azienda. Stamane un lungo serpentone di macchine si è snodato per le strade delle province di Bari, Taranto e Matera, tra Puglia e Basilicata. Il secondo sciopero, della stessa durata, si terrà lunedì 10 ottobre, giorno in cui ci sarà la cabina di regia presso il ministero dello Sviluppo economico, a Roma. La mobilitazione di oggi e del 10 si è resa necessaria “dopo che Natuzzi - spiegano le segreterie nazionali delle tre sigle sindacali - ha rifiutato la proposta delle Regioni Basilicata e Puglia di attivare la cassa integrazione in deroga fino al 30 dicembre 2016 per i 330 lavoratori per i quali, dal 15 ottobre prossimo, non ci sarà più alcun ammortizzatore sociale, condannandoli di fatto al licenziamento”.