Guess vuole trasferire le attività in Svizzera, Braccialini ha 170 dipendenti in cig a rotazione, Cavalli finito in mano a un fondo d’investimenti internazionale ha chiuso il 2015 con un -14% del giro d’affari, ABC (marchio Segue) è fallita lasciando 80 addetti nel dramma.
Che succede al polo fiorentino della moda? Si è invertita la tendenza dopo anni di crescita? E’ crisi per un distretto che conta 35 mila addetti in 7 mila imprese (4mila di pelletteria, 2.200 di abbigliamento, 422 tessili)?
“Siamo preoccupati” ha ammesso Mirko Zacchei, della Femca Firenze-Prato, che nei giorni scorsi ha partecipato alla manifestazione di lavoratori e lavoratrici (sono in gran parte donne) di Guess che hanno improvvisato una sfilata-spogliarello con vista ponte vecchio per chiedere alla multinazionale di ‘non essere spogliate del lavoro’. Perché è evidente che un eventuale trasferimento a Lugano non è uno scherzo. Nei giorni scorsi i lavoratori avevano anche lanciato un appello alla showgirl Belen Rodriguez, testimonial di Guess, perché solidarizzasse con la loro situazione. Appello caduto nel vuoto.
“Braccialini, Cavalli, ora Guess: sono situazioni differenti, ma in comune c’è l’impoverimento del distretto. E’ ingiusto e molto preoccupante che grandi aziende, dopo aver rilanciato il proprio marchio anche grazie alle professionalità che hanno trovato nel nostro distretto, ora scelgano di andarsene, lasciando a piedi centinaia di lavoratori. Chiediamo alle istituzioni un impegno comune, per invertire la tendenza e attirare investitori sul nostro territorio.”
(Leggi l’approfondimento di Alberto Campaioli, domani sul Tabloid di Conquiste del Lavoro)