Altro incontro interlocutorio questa mattina tra azienda e sindacati metalmeccanici sulla cassa integrazione ordinaria chiesta da ArcelorMittal per crisi di mercato per 1.395 dipendenti dello stabilimento di Taranto per 13 settimane e decorrenza dall’1 luglio. L’azienda ha confermato la necessità di ricorrere agli ammortizzatori sociali. La trattativa è stata aggiornata a martedì 25 giugno, alle ore 14, su richiesta dei sindacati. "Anche perchè - spiega Biagio Prisciano, segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi - l’annuncio fatto ieri da ArcelorMittal relativamente alle preoccupazioni per la norma del Decreto Crescita che rivede l’immunità penale legata all’attuazione del piano ambientale, apre uno scenario nuovo sul quale dobbiamo necessariamente interrogarci e riflettere". Per Prisciano "ieri l’azienda non ha affatto detto una cosa di poco conto. È vero che noi dobbiamo fare una serie di verifiche sulla cassa integrazione ordinaria, fermo restando che non accettiamo questo provvedimento a scatola chiusa, ma è anche vero che adesso l’interrogativo che ci poniamo è che succede col piano ambientale e col piano industriale visto che ArcelorMittal - prosegue il segretario della Fim Cisl - ha sostenuto che se passa la norma del dl Crescita e quindi l’immunità sparisce dal 6 settembre, è problematico per chiunque gestire l’impianto siderurgico di Taranto".