"Contro la chiusura dello stabilimento di Fossano, in provincia di Cuneo, e i 578 esuberi annunciati dal gruppo Michelin oggi grande manifestazione con oltre 3.000 persone e adesione totale allo sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo".
Ad affermarlo in una nota è il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli sottolineando che è arrivata anche la solidarietà da tutte le aziende del territorio che hanno parteciperato in massa alla manifestazione in solidarietà con i lavoratori della Michelin dopo che questa ha annunciato il 3 novembre scorso un piano di riorganizzazione che prevede 578 esuberi e la chiusura dello stabilimento di Fossano, 120 esuberi a Torino Stura, 30 ad Alessandria e 28 a Tribano (Padova).
Il piano strategico prevede il potenziamento dei siti di Cuneo e di Alessandria; complessivamente saranno investiti nell'intera operazione 180 milioni di euro nella vigenza del piano. La Fim, con tutta la delegazione sindacale dei chimici e dei metalmeccanici, ha respinto questo piano "chiedendone una sostanziale rivisitazione attraverso modifiche in grado di salvaguardare l'occupazione". Lo stabilimento di Fossano, sottolinea il leader della Fim, "unico metalmeccanico, a nostro giudizio, negli ultimi sei anni ha già visto ridurre l'organico di oltre 200 unità in modo direttamente proporzionale al calo dei volumi dichiarati dall'azienda, mantenendo in equilibrio volumi produttivi, fatturato ed organico; inoltre la comunità di Fossano ha investito nella costruzione di una centrale di cogenerazione per abbattere i costi di all'interno del sito, e ha operato sottoscrivendo accordi con il sindacato su flessibilità e turnistiche allo scopo di favorire la competitività dello stabilimento e garantire l'occupazione". Attualmente, l'annuncio della chiusura, rileva Bentivogli, "sembra non tener conto dello sforzo fatto negli anni dai lavoratori del sito, creando un clima di disperazione e sconforto. La Fim Cisl si dichiara contraria alla cessazione dell'attività e ritiene, invece, necessario creare le condizioni per la prosecuzione della produzione, attraverso l'apporto di maggiori tecnologie nel sito e la riqualificazione e riconversione delle produzioni e dei lavoratori".