Venerdì 22 novembre 2024, ore 18:08

Sanità

Medici e dirigenti sanitari, punte di adesione all'80% per lo sciopero contro i tagli della Manovra

Ha toccato punte di adesione dell'80% lo sciopero nazionale indetto per oggi dai medici pubblici per un nuovo contratto di lavoro e a tutela del Servizio Sanitario Nazionale. Lo affermano in un comunicato le associazioni di settore Anaao Assomed - Cimo - Aaroi-Emac - Fp Cgil medici e dirigenti Ssn - Fvm federazione veterinari e medici - Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) - Cisl medici - Fesmed - Anpo-Ascoti-Fials medici - Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria. "La partecipata adesione che, al netto dei contingenti minimi obbligati a rimanere in servizio per garantire le urgenze, ha toccato punte di adesione dell'80%, il sit in a Roma davanti al MEF, le altre 50 iniziative simili organizzate per l'Italia, testimoniano coscienza dell'importanza della posta in gioco - affermano gli organizzatori dello sciopero. Vale a dire contrastare una condanna a morte annunciata della sanità pubblica che sta travolgendo insieme i diritti dei cittadini, che vedono sottrarsi prestazioni giorno dopo giorno o trasferirle a carico delle loro tasche, e quelli dei medici e dei dirigenti sanitari, dei quali ruolo, dignità e valori professionali sono marginalizzati in una logica di abbandono. E tutto questo nonostante la reiterazione, in queste ore, di numerosissimi comportamenti antisindacali per impedire il diritto di sciopero, messi in atto da certe Amministrazioni che calpestano anche in questo modo la legittimità di governo del SSN che istituzionalmente devono garantire, così come fanno anche diversi Responsabili di Unità Operativa, piazzati al loro posto dalla stessa politica che nomina gli amministratori".

"Oggi i medici hanno scioperato, l’adesione è stata alta, adesso inizierà la giostra dei numeri tra chi parlerà di grande successo e chi di scarsa adesione con conseguente “solfa“ sulla disaffezione ed inutilità della lotta sindacale - lo ha dichiarato Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici che ha così proseguito. Fare il medico ed il sindacalista è missione ardua e faticosa ma essere medici, sindacalisti e pazienti lo è ancora di più. Si proprio chi tutela la salute difende i diritti e usufruisce di un servizio sanitario nazionale universale può percepire il sottile piano di smantellamento di questo servizio, fondi di ricerca ridotti, borse di studio tagliate, riduzione della formazione delle professionalità, totale assenza di fondi per la retribuzione del personale, ecco la ricetta fatale. E’ notizia proprio di oggi che il pianeta salute è stato il primo e più efficace nella lotta alla corruzione dotandosi prima e meglio di strumenti di lotta serrata al latrocinio ed al malcostume, siamo “eccellenti” anche in questo! A questo punto -continua Papotto - la domanda nasce spontanea, ci meritiamo questa classe politica che nell’assalto alla diligenza delle varie leggi di stabilità non si ponga neanche il problema, che esistono donne e uomini “eccellenti” che tutelano il nostro benessere psicofisico che da 8 lunghi anni hanno un contratto di lavoro scaduto un turnover bloccato ed un età sempre più alta? Ditelo subito agli individui che popolano questa nazione che la salute non è tra le priorità di questo paese, abbiate il coraggio delle vostre azioni!  Sappiate però – conclude Papotto - che noi medici e sanitari saremo li a lottare perché è il nostro credo, perché “ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili”

Lo sciopero, dice l'Anaao Assomed, interessa i lavoratori "strutturati e precari, compresi quelli storici della ricerca, atipici, pagati con il baratto o assunti con contratti di dieci giorni, che causerà domani la sospensione di 40mila interventi chirurgici, di centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche, il blocco di tutta l'attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti. La sanità chiude un giorno per non chiudere per sempre". Le organizzazioni sindacali, in particolare, "denunciano i contenuti della legge di bilancio 2018 all'esame del Parlamento, in quanto reiterano politiche sempre meno orientate all'obbligo di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, secondo principi di equità e sicurezza, ed escludono con pervicacia la sanità pubblica dalla ripresa economica in atto fino a renderla non più sostenibile se non dalle tasche dei cittadini; condannano la assenza di segnali di attenzione ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, al valore ed al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella tenuta del servizio sanitario; stigmatizzano lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che contribuisce alla mortificazione del ruolo, della autonomia, della responsabilità professionale ed al peggioramento di condizioni di lavoro insostenibili a fronte di livelli retributivi fermi al 2010; deplorano l'assenza di politiche nazionali a favore di una esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell'art. 32 della Costituzione, in una logica di federalismo sanitario di abbandono; additano le poltiche degli ultimi governi come responsabili di quel fallimento del sistema formativo che sta, contemporaneamente, desertificando ospedali e territori e condannando alla precarietà ed allo sfruttamento decine di migliaia di giovani".

( 12 dicembre 2017 )

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