Millecinquecento posti di lavoro da tagliare a livello mondiale ed avere una struttura più snella, dopo che la pandemia ha portato ad una carenza di componenti. Lo ha deciso il gruppo Marelli che ha in programma di tagliare circa il 7,5% dei suoi 20mila dipendenti per allineare la forza lavoro e i costi.
Un vero e proprio fulmine a ciel sereno per i lavoratori e i sindacati che immediatamente hanno chiesto un tavolo e un incontro con la società per avere chiarimenti sul piano e le ripercussioni sul territorio italiano.
“Abbiamo appreso dalle agenzie stampa della comunicazione del Ceo di Marelli di un’operazione di riduzione dei costi a livello globale, che sembra determini una riduzione complessiva di circa 1500 lavoratori impiegati slegati dalla produzione - afferma il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano -. Siamo fortemente preoccupati della modalità di procedere in questo modo parte del Gruppo. Si dichiara un processo di razionalizzazione a livello centrale e poi si chiede alle diverse realtà di operare di conseguenza, senza alcuna valutazione sulla situazione nei singoli paesi e senza una discussione puntuale sul piano industriale complessivo”.
Uno modo di procedere che non vede d’accordo i sindacati neanche sulla modalità di comunicazione. “Le organizzazioni sindacali non sono state informate dal Ceo rispetto a queste importanti comunicazioni in un apposito incontro - continua Uliano -. Chiediamo quindi con urgenza una convocazione del sindacato per essere puntualmente informati su quanto comunicato ai media e soprattutto, per aprire un confronto sulle scelte e i piani industriali necessari per dare prospettive alle realtà di Marelli nel nostro Paese. Le eventuali razionalizzazioni non possono essere anteposte ad ogni discussione di garanzia di prospettive e soprattutto devono essere condivise da lavoratori e sindacato”.
Oggi è previsto L’incontro tra la Marelli e le segreterie sindacali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazioni Quadri è previsto per oggi. Sarà l’occasione per i sindacati di avere maggiori chiarimenti sulle strategie che il gruppo ha intenzione di adottare in Italia e valutare il da farsi.
Sara Martano