Manifestazione nazionale oggi dei lavoratori del Gruppo Eni e della società Saipem davanti la sede Eni di S.Donato Milanese. L’iniziativa di mobilitazione, che prevede anche 8 ore di sciopero generale per il 20 gennaio 2016, scaturisce - dicono preoccupati i sindacati di categoria Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil- dalla volontà assunta da questi due Gruppi di disinvestire nei settori dell'energia e della chimica nel nostro paese, producendo effetti negativi sulla tenuta e il mantenimento dei livelli occupazionali, proprio in una fase che vede l'affacciarsi di una tenue ripresa economica.
In particolare il Gruppo Eni rischia di "divorziare" dalla politica industriale del nostro Paese. Infatti, con il nuovo piano di riassetto - accusano i sindacati - principalmente rivolto ai mercati internazionali, l'Eni abbandona la chimica relegando anche la chimica verde a fanalino di coda dell'Europa, crea incertezze sulle prospettive industriali di Saipem, azzera gli investimenti previsti in alcune altre importanti filiere (estrazione, raffinazione), rallenta gli impegni già presi in alcuni territori strategici (Porto Marghera, Porto Torres, Gela), con il rischio concreto di un disimpegno ed un secco ridimensionamento.
"Questa mobilitazione è molto importante - afferma Angelo Colombini, segretario generale Femca Cisl - perchè il ruolo dell'Eni è strategico per il Paese e la manifestazione di oggi non è contro l'Eni ma è volta a riaffermare la centralità della più grande multinazionale italiana sulla politica industriale e sulla strategia di approvvigionamento energetico che ha bisogno di mantenere l'integrazione con la chimica".
"Chiediamo al Governo - insistono i tre sindacati unitariamente - di fare chiarezza, di rispondere non solo in qualità di azionista di riferimento, ma quale soggetto regolatore della politica industriale del Paese". Peraltro "non siamo i soli - aggiungono - a chiedere chiarezza se numerosi deputati proprio sulla chimica Eni (Versalis e Syndial) hanno depositato presso la commissione Attività Produttive della Camera un atto di indirizzo che impegna il Governo ad un intervento complessivo, e se la commissione Industria del Senato ha avviato una indagine conoscitiva su Versalis, la cui ventilata cessione di quote, visto il basso prezzo del greggio, possa generare appetiti speculativi, come noi temiamo".