di Silvia Boschetti
Sono 150mila gli addetti che in Italia sono impegnati nelle sale gioco e non solo e su di loro incombe il rischio della perdita del posto di lavoro. A dare voce alle loro preoccupazioni Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno svolto la mobilitazione nazionale #VogliamoUnGiocoPulito. Una protesta molto partecipata ed indetta a seguito delle restrizioni normative introdotte dagli Enti Locali e dal Governo. Per i sindacati “legalità e buona occupazione, insieme a strumenti di contrasto alle forme di dipendenza” dovranno essere le priorità del settore. Numerose le iniziative svolte in tutte le regioni con presidi davanti alle Prefetture. È il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini a sollecitare l’attivazione di un confronto istituzionale che ”pur confermando la necessità di contrastare le patologie sappia riconoscere il valore dell’occupazione in questo settore e che avrebbe piuttosto bisogno di un quadro normativo di riferimento”. E ancora. ”Cancellare le prospettive occupazionali a migliaia di addetti, con il rischio di generare un nuovo far west nel settore giochi, a vantaggio dell’illegalità - conclude - non è una risposta né all’occupazione né alla lotta alla ludopatia”.
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