Investimenti a lungo termine, salvaguardia del sito produttivo di Bologna e rilancio del marchio. Sono questi in estrema sintesi i punti principali del primo faccia a faccia con la nuova proprietà di La Perla, il fondo olandese Sapinda Holding, del finanziere Lars Windhorst, che nelle scorse settimane ha acquistato il 100% dell’azienda da Silvio Scaglia.
Un incontro importante che è servito a sciogliere i dubbi di lavoratori e sindacati che erano rimasti spiazzati dall’entrata a sorpresa del fondo olandese che ha battuto sul tempo il fondo cinese Fosun Fashion Group.
Ora sembra proprio che la volontà di rilanciare l’azienda e di investire ci siano e i sindacati sono in attesa di capire meglio in cosa si tradurranno questi buoni propositi.
“Sapinda Holding ha dichiarato che l’investimento in La Perla è a lungo termine e che Bologna è il perno centrale della strategia di consolidamento e di crescita a cui daranno impulso attraverso la tutela del Made in Italy”, riportano i sindacati di categoria che attendono la presentazione del piano industriale tra circa un mese o poco oltre.
“C’è bisogno di un piano industriale serio e concreto - afferma Rossana Carra, segretario generale Femca Cisl area metropolitana bolognese - che tuteli e valorizzi sia il prodotto che la manodopera”.
I sindacati, dunque, rimangono prudenti, ma Sapinda, al primo incontro, sembra aver fatto una buona impressione.
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