Si è concluso, con esito positivo, il confronto presso il ministero del Lavoro per la richiesta della cassa integrazione straordinaria per due società La Perla di Bologna, storica realtà dell’intimo di lusso.
La vicenda si era aperta all’inizio dell’estate quando la proprietà aveva aperto una procedura per l’esubero di 126 lavoratrici.
Ieri sera azienda, sindacati e Regione Emilia-Romagna avevano raggiunto l’intesa che poi è stata portata al tavolo del ministero del Lavoro.
Si apre ora la strada alla cassa integrazione straordinaria e degli incentivi all’esodo.
La Regione, attraverso l’Agenzia regionale per il Lavoro, si è impegnata a mettere in campo azioni e misure di accompagnamento al lavoro rivolte alla ricollocazione delle lavoratrici che ne avranno bisogno. “Abbiamo preso una decisione di grande responsabilità”afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi .
I sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e la Rsu sono soddisfatte per la chiusura positiva della vertenza e per aver evitato la riduzione dell’occupazione e delle professionalità, fatto questo che avrebbe messo in discussione la sopravvivenza della realtà produttiva di Bologna.
“Unitamente all’accordo sottoscritto presso l’agenzia regionale per l’impiego dell’Emilia-Romagna - affermano i sindacati -, questo incontro chiude la lunga e complessa trattativa sui 126 licenziamenti dichiarati a giugno di quest'anno dal gruppo La Perla, con 65 lavoratori in cigs per 12 mesi e un’incentivazione all’esodo volontario”.
I sindacati ribadiscono la necessità che il piano di rilancio aziendale sia seguito e verificato dalle parti e dalle istituzioni locali per garantire un futuro a questo grande marchio storico e al suo indotto.