Nessuna buona nuova per i 700 lavoratori JP Industries, ex Merloni, dopo l’incontro di giovedì pomeriggio al Mise. Il proprietario, Giovanni Porcarelli, aveva già presentato nei giorni scorsi la richiesta di concordato in bianco per cercare di congelare i debiti con i fornitori, circa 4 milioni, con l’erario (25 milioni) oltre alle spettanze da onorare coi 620 lavoratori degli stabilimenti di Fabriano e Gaifana di Nocera Umbra, più un debito con le banche che dovrebbe aggirarsi attorno ai 10 milioni di euro.
"L’incontro è andato male - spiega Adolfo Pierotti della Fim Cisl - perchè Invitalia ha verificato l’indisponibilità dei vari soggetti a farsi coinvolgere nel progetto e quindi diventare partner di Porcarelli, sia per il settore (elettrodomestici), sia per l’enorme mole di debiti. A questo punto l’azienda ha 150 giorni per presentare un nuovo piano industriale in concordato, da sottoporre eventualmente ad un socio, se si trova. Altrimenti la situazione diventa molto difficile".
L’azienda ha confermato di avere ancora delle commesse ma che comunque non basteranno per pagare gli stipendi. Ed il problema è proprio questo visto che, con i debiti congelati, l’azienda non può assolutamente accumulare un solo euro in più di debito e quindi deve pagare gli stipendi ed i fornitori, altrimenti potrebbe anche essere messa in liquidazione. "Oltre a questo - spiega Pierotti - siamo preoccupati perchè il nuovo piano industriale dovrebbe garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, sempre ammesso che si trovi un partner cosa finora molto incerta".
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