La Italcementi di Bergamo annuncia ai sindacati 1.080 ricorsi a cassa integrazione su un totale di 2.700 dipendenti in Italia. È quanto rende noto il segretario generale della Filca-Cisl di Bergamo Danilo Mazzola, che ha partecipato ad un incontro presso Federmaco (Confindustria), nell’ambito della vertenza su Italcementi. Dopo aver espresso "stupore e apprensione", Mazzola afferma che "il percorso formulato oggi dall’azienda ha un impatto occupazionale che non può essere accettato o condiviso".
L’indiscrezione sindacale è stata confermata da Italcementi, che in una nota spiega di aver proposto "due soluzioni ad hoc, una per la sede di Bergamo e una per la rete produttiva, al fine di cogliere le migliori possibilità messe a disposizione dal nuovo quadro degli strumenti di sostegno al reddito, dopo la riforma del Jobs Act". La proposta è giunta oggi nell’ambito degli incontri previsti per la definizione di un "piano di riorganizzazione delle attività in Italia" dopo l’acquisizione del Gruppo da parte dei tedeschi di Heidelberg annunciata lo scorso luglio, il cui perfezionamento è previsto per la prima metà del 2016. "Coerentemente con quanto a suo tempo stabilito in fase di ristrutturazione della rete produttiva e preso atto del perdurare in Italia della situazione di crisi del mercato del cemento - si legge nella nota del Gruppo bergamasco - Italcementi ha proposto l’adozione della cassa integrazione straordinaria fino al 31 gennaio 2017 per la chiusura di Monselice e Scafa e per la trasformazione in centri di macinazione di Sarche, Salerno e Castrovillari". "Per quanto riguarda la sede di Bergamo - prosegue l’Azienda cementifera - si è proposta l’attivazione di una nuova cassa straordinaria per riorganizzazione, che possa garantire fino a settembre 2017 la potenziale copertura a tutti i dipendenti di Italcementi e Ctg". Secondo Italcementi, "l’ampiezza massima della copertura non prefigura assolutamente una soluzione strutturale per gli Headquarter di Bergamo, ma servirà per favorire i processi di valutazione e di valorizzazione delle strutture e delle competenze presenti, dentro un lasso temporale di ampio respiro. Rappresentanti dei lavoratori e Azienda - conclude Italcementi - proseguiranno il confronto nel corso delle prossime settimane, con il coinvolgimento dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico".