È un mix di investimenti, innovazione e qualità che dà ragione ai dati dell’export redatti dal Unic (unione nazionale industria conciaria), perché la pelle conciata in Italia è la migliore del mondo. E’ quanto afferma Giovanni Rizzuto responsabile del settore per la Femca nazionale che sottolinea: “Il settore è in ripresa anche se però registra andamenti differenti nei quattro distretti italiani: Campania (Solofra), Toscana (Santa Croce sull’Arno), Veneto (Arzignano), Lombardia. In particolare - afferma Rizzuto - la distinzione è legata alla tipologia produttiva, anche se questi dati positivi sulle esportazioni confermano che i sistemi d’impresa dei diversi distretti italiani hanno fatto importanti investimenti innovando e incrementando la qualità”.
E l’innovazione è avvenuta non solo a livello tecnologico. “In molte realtà - continua il sindacalista - registriamo anche importanti sviluppi nelle competenze dei lavoratori, visto che anche oggi il supporto dell’uomo è fondamentale in queste lavorazioni”.
Anche l’occupazione registra un andamento positivo anche se persiste la difficoltà di reperire le professionalità. ”Inoltre - sottolinea Rizzuto - nell’ultimo contratto nazionale sono stati fatti passi in avanti significativi sulle relazioni industriali. Ad esempio - ci spiega - stiamo dando gambe all’osservatorio nazionale che ha iniziato a lavorare su quattro pilastri: monitoraggio economico-occupazionale; salute, ambiente e sicurezza; competenze e sistemi formativi; responsabilità sociale d’impresa”.
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