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Industria

Ilva riaperta la trattativa: ArcelorMittal conferma le 10mila assunzioni

Arcelor Mittal conferma le 10 mila assunzioni è "il livello minimo garantito, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda al termine dell’incontro sull’ Ilva, aggiungendo: "Il tavolo cercherà di ridurre gli esuberi". L’azienda ha anche confermato di essere "disponibile a riconoscere i diritti dei lavoratori garantiti dal vecchio contratto". "Sarò contento quando la trattativa sarà chiusa - ha aggiunto Calenda -  incomincia la copertura dei parchi e svoltiamo questa storia che per l’Italia è stata penosa e per i Tarantini molto da tanti anni, presuppongo che ci siano i presupposti per farlo". 

Arcelor Mittal, riferisce sempre la nota diffusa al termine del Tavolo sull’ Ilva, "ha sottolineato l’intenzione di legare la parte variabile delle retribuzioni alla realizzazione del piano industriale, elemento indispensabile al fine di migliorare la posizione competitiva di Ilva e di garantirne la sostenibilità economica". È stato altresì concordato che i sindacati "abbiano una chiara comprensione del piano industriale e della sua importanza nell’assicurare a Ilva il raggiungimento dei livelli di produttività best-in-class. Conseguentemente rappresentanti di ArcelorMittal e dei sindacati di Ilva si incontreranno nelle settimane che seguiranno per approfondire in dettaglio il piano industriale e ambientale per ciascuno dei siti operativi di Ilva ed i numerosi investimenti che l’Azienda farà".

"Noi crediamo che gli impegni presi oggi forniscano un solido fondamento per la successiva fase negoziale delle prossime settimane. Si tratta di un primo passo che rispetta i diritti dei lavoratori di Ilva e garantisce un futuro sostenibile per Ilva" hanno affermato i dirigenti nella nota.

"Al centro del confronto sull’ Ilva deve essere ben chiaro che c’è il destino della siderurgia italiana e del mantenimento della produzione in diverse città italiane, il destino del made in Italy, il destino della più grande acciaieria europea, il futuro della città di Taranto compresa la necessità per me inderogabile di non trasformarla in una Bagnoli2, il futuro di oltre 14mila lavoratori e delle loro famiglie, il futuro dell’indotto". Così il viceministro allo sviluppo economico Teresa Bellanova. "Una sfida politica, sociale ed economica enorme, tra le più complesse e difficili degli ultimi anni. La responsabilità istituzionale e politica di ognuno, ai diversi livelli e nelle differenti funzioni, si misura su questa enormità" aggiunge Bellanova. "Continuo a ritenere ci siano le condizioni perchè si determini - a latere - un confronto istituzionale serrato e continuo su tutti i punti che caratterizzeranno la trattativa, perchè questo confronto si arricchisca dei punti di vista di ognuno e delle strategie che ogni municipalità e ogni regione coinvolta intenderà mettere concretamente in atto. Non va dimenticato, infatti, che il coinvolgimento di diverse regioni ed enti territoriali impedisce - automaticamente - spinte solipsistiche ed autoreferenziali" conclude Bellanova.

"Aver sgombrato la trattativa da vincoli è un fatto positivo, ma è necessario che questo spirito permanga entrando nel vivo della trattativa. Con spirito proficuo e costruttivo, ora lavoriamo sul metodo, scomponendo l’azienda per ogni area per fare un ragionamento di merito e su ogni area affrontare i temi che prevedono il piano industriale su occupazione, investimenti e ambiente e le nostre controdeduzioni". Lo dichiara in una nota il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, al termine della riunione al Mise. "Il clima si è caricato troppo di tensioni lontane dai problemi concreti della trattativa - prosegue Bentivogli - e poco mentre la trattativa stessa è ancora ai blocchi di partenza. Noi la contrattazione la vogliamo fare, ma è fondamentale che non si passi da una rigidità all’altra dandoci un metodo e costruendo un calendario di incontri specifici. Siamo certi che in un clima di confronto vero, saremo in grado di convincere l’azienda ad escludere licenziamenti e a puntare su un rilancio vero ed ecosostenibile". Quanto alla questione ambientale, "è ora che a Taranto - sottolinea Bentivogli - si veda concretamente l’inizio dei lavori per la copertura dei parchi minerali andando oltre gli annunci degli ultimi quattro anni. Nelle prossime settimane la città e i lavoratori devono vedere non lo scontro istituzionale che si protrae da decenni, senza passi avanti sull’ambientalizzazione, ma l’inizio dei lavori". Infine, "rispetto alla questione antitrust europea - conclude il segretario generale della Fim Cisl - è importante che si lavori parallelamente alla trattativa per capire se la posizione di Arcelor Mittal sia definita dominante e se le prescrizioni da mettere in campo siano sufficienti ad evitare un rischio concreto che possa pregiudicare l’esito del negoziato". Bentivogli conferma inoltre che i prossimi incontri sono stati fissati per il 9 novembre alle 10.30 sul piano industriale e per il 14 novembre alle 9 sul piano ambientale.

( 31 ottobre 2017 )

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