Dalla Liguria alla Puglia, ma c'è anche il Piemonte: oggi pomeriggio al Mise Regioni e Comuni dove hanno sede gli stabilimenti dell'Ilva si confronteranno con i manager di Am Investco Italy, la nuova società formata da Arcelor Mittal e
Marcegaglia che a giugno si è aggiudicata gli asset del gruppo siderurgico al termine di una gara lanciata dall'amministrazione straordinaria. Dopo gli incontri che Am Investco ha avuto con i sindacati, gli ultimi dei quali lo scorso 9 e il 14, sempre al Mise, nel quale si è parlato rispettivamente di piano industriale e di piano ambientale della nuova società, quello di oggi a Roma è il primo che mette a confronto la società acquirente dell'Ilva con gli amministratori locali.
Diverse le voci levatesi dai territori in questi ultimi mesi, considerata la rilevanza del gruppo dell'acciaio che occupa 14.200
addetti circa in tutta Italia, di cui quasi 11mila solo a Taranto, in Puglia. Molto preoccupati si sono dichiarati gli amministratori di Regioni e Comuni anche perchè su poco più di 14mila addetti totali, Am Investco é orientata a prenderne 10mila creando così 4mila esuberi, anche se il Governo ha ripetutamente assicurato che nessuno sarà licenziato e che chi non transiterà in Am Investco, resterà in carico all'amministrazione straordinaria di Ilva. Anche per le
dimensioni degli impianti presenti e la forza lavoro occupata, Genova e Taranto sono le realtà dove la questione Ilva impatta con maggiore forza. Genova chiede garanzie sulla continuità del polo produttivo di Cornigliano che a differenza di Taranto non produce ghisa e acciaio, ma fa lavorazioni verticalizzate e trasforma i semilavorati che giungono da Taranto. Garanzie in termini di investimenti e di rilancio ma anche di mantenimento dell'accordo di programma di Cornigliano, per la cui difesa nei giorni scorsi la Fiom Cgil ligure ha anche occupato la fabbrica. Ben più complesso il nodo Taranto,dove la
parte ambientale, per una serie di fatti, recenti e meno (l'eccesso di vento dei giorni scorsi che ha trasportato nel rione Tamburi, vicino all'acciaieria, ingenti quantità di polveri minerali, ma anche il processo in corso in Corte d'Assise per disastro ambientale), è assolutamente dirimente.
Dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, al governatore della Puglia, Michele Emiliano, sono state mosse forti contestazioni al piano ambientale di Mittal ritenuto inadeguato sia per le soluzioni proposte, che per i tempi di attuazione, ritenuti dilatati (conclusione degli interventi, agosto 2023) rispetto alle necessità della città. Per questo, Comune di Taranto e Regione Puglia hanno annunciato l'impugnazione al Tar del Lazio del Dpcm (Decreto presidente Consiglio dei ministri) di fine settembre che approva il piano ambientale di Am Investco. Nè la decisione del Governo, confermata nei giorni scorsi anche da Am Investco, di accelerare l'avvio delle prime opere per la copertura dei parchi minerali - la più importante prescrizione ambientale - ha fatto per ora cambiare linea ai due amministratori pugliesi. Ma Taranto chiede ad Am Investco anche certezze di rilancio industriale del sito siderurgico e vuole conoscere quale futuro attende l'indotto, che mette insieme altri tremila lavoratori. Oggi Comune di Taranto e Regione Puglia - sarà presente anche la Provincia di Taranto - saranno al tavolo del Mise con tutti gli altri enti locali ma non e' proprio quello che sindaco e governatore volevano. Melucci ed Emiliano hanno chiesto con sindaco e governatore volevano. Melucci ed Emiliano hanno chiesto con
insistenza di poter stare al tavolo con Governo, Am Investco e sindacati, senza differenziazioni, ma il Governo ha sempre respinto questa richiesta. Confronto e approfondimento si' sul futuro dell'Ilva, hanno detto il ministro Carlo Calenda e il vice Teresa Bellanova, ma diviso dagli ambiti oggetto di trattativa sindacale. Il sindaco di Taranto ha incontrato Mittal in Municipio poche settimane dopo l'aggiudicazione. Il Comune defini' l'incontro importante, annuncio' che la volonta' di Mittal, leader della societa' Am Investco, era quella di risanare, investire e rilanciare, e fece una specie di apertura di credito al nuovo investitore. Poi pero', con la riemersione delle tante partite in sospeso, Comune di Taranto e Regione Puglia hanno assunto un'altra posizione, piu' conflittuale. E oggi al Mise si provera' anzitutto a stemperare la tensione per far ripartire il dialogo tra Am Investco e realta' istituzionali locali.