È una corsa contro il tempo quella che sindacati e ArcelorMittal si trovano davanti per raggiungere un accordo sull’Ilva. L’incontro di oggi a Roma nella sede di Fim Fiom e Uilm, ancora in corso, è andato avanti per tutta la giornata e ha prodotto un avvicinamento che potrebbe sfociare in un'intesa già nelle prossime ore. L’obiettivo di rimettere in piedi la trattativa prima che si formi il prossimo governo sarebbe quindi alla portata.
Il contratto concluso tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, base programmatica dell’esecutivo cui Lega e Movimento 5 Stelle si apprestano a dar vita, sull'Ilva si è affidato ad un formula piuttosto criptica, limitandosi a prevedere per il futuro dello stabilimento di Taranto ”un programma di riconversione economica basato sulla progressiva chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica, sullo sviluppo della Green Economy e delle energie rinnovabili e sull’economia circolare”.
Ma ”la chiusura delle fonti inquinanti” prelude in realtà alla chiusura tout court, come ha chiarito il deputato dei 5 Stelle Lorenzo Fioramonti, indicato durante la campagna elettorale da Di Maio come futuro ministro dell’Economia, al tavolo organizzato ieri a Taranto dagli esponenti locali del Movimento con i sindacati dei metalmeccanici.
Lo spettro della chiusura aleggia quindi sulla trattativa che si è faticosamente rimessa in moto tra i vertici di Fim Fiom e Uilm e i rappresentanti di ArcelorMittal. E tiene in apprensione anche le confederazioni. ”Siamo davvero molto preoccupati per il destino di 20 mila lavoratori tra azienda e indotto - dice la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan - per la centralità dell'azienda nell'economia di Taranto, della Puglia e dell'Italia". Furlan ricorda infatti che ”la nostra capacità di produrre acciaio di grande qualità ci rende protagonisti del mercato internazionale e l'Italia non può farne a meno: avremmo ripercussioni davvero drammatiche”. Quanto ai colloqui in corso con ArcelorMittal l’auspicio è che ”si arrivi ad un accordo che rimetta al centro la sicurezza sul lavoro e la garanzia occupazionale”.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)