Il ”vento del Nord” premia i sindacati e l’accordo che hanno concluso con ArcelorMittal. Novi Ligure, Genova, Racconigi, Marghera: gli stabilimenti ”minori” del gruppo localizzati nelle regioni settentrionali hanno promosso l’intesa a maggioranza schiacciante. Ovunque per il sì il dato rasenta il 90%.
I lavoratori dello stabilimento genovese di Cornigliano hanno approvato con più del 90% dei sì (90,1%). Dei 1.474 aventi diritto, hanno votato in 1.123. I voti favorevoli sono stati 1.012 (90,1%), i contrari 99 (8,8%).
Il sì si è imposto di larghissima misura anche a Novi Ligure, dove quasi il 90% dei votanti si è detto favorevole. Qui il successo si spiega anche con l'assunzione immediata da parte di Mittal di quasi tutti gli effettivi: 700 su 730. A Venezia-Marghera, invece, i favorevoli sono stati ”solo” il 63% con il 35% di contrari: su 68 effettivi saranno assunti subito in 50 mentre in 18 passeranno all'amministrazione straordinaria o accetteranno gli incentivi (i no sono stati 18). L’altro ieri si è votato anche a Racconigi: nel sito piemontese il sì ha raccolto l’87%.
Ma è su Taranto che sono puntati tutti gli occhi. Le assemblee si sono svolte in un clima sereno e l’ottimismo dei sindacati è andato crescendo con il passare dei giorni. Nessuno pensa veramente che dalle urne possa venire qualche sorpresa (le operazioni di scrutinio, previste nella serata di ieri, sono ancora in corso mentre questo giornale viene chiuso). Ragion per cui si può già proiettare lo sguardo oltre il referendum.
Una volta ratificato l'accordo, dalla prossima settimana Mittal entrerà in azienda e per un mese e mezzo sarà in coabitazione e collaborazione stretta con Ilva. Il subentro effettivo e formale della multinazionale avverrà l'1 novembre una volta chiuse tutte le pratiche legali connesse al passaggio.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid )