Torna a soffiare vento di tempesta tra il governo e le istituzioni locali pugliesi. Colpa dell’Ilva, ovviamente, e colpa - o merito, dipende dai punti di vista - del secco rifiuto opposto dall’esecutivo a Regione Puglia, Comune di Taranto ed alla loro versione di accordo di programma per lo stabilimento di Taranto. Il documento, in realtà un contro - documento in risposta a quello, elaborato sotto forma di protocollo d’intesa, inviato dal governo il 3 gennaio, è rimasto in naftalina un pò più del previsto (è datato 10 gennaio), facendo la spola tra l’uno e l’altro dei ministeri coinvolti. Ma alla fine la bocciatura resa nota lunedì sera è netta. Tanto netta che adesso lo scontro minaccia di farsi più aspro di prima. Michele Emiliano non ha ancora parlato, ma la reazione del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, che con il governatore ha sfidato il governo ricorrendo al Tar contro il dpcm che ha approvato il piano ambientale, è furibonda: il Comune - tuona Melucci - potrebbe ripresentare l’istanza cautelare che accompagnava il ricorso e che aveva ritirato dopo l’apertura del governo e la convocazione del Tavolo su Taranto. Questo nel giorno in cui al ministero dello Sviluppo Economico i sindacati tornano a discutere con ArcelorMittal dello stabilimento tarantino. Non solo. Melucci annuncia anche un esposto alla Procura contro il Mise, che accusa di impedire l’accesso agli atti (contratto e piano industriale) alla base dell’aggiudicazione della gara.
La riproposizione della misura cautelare significa che sull’Ilva torna ad aleggiare lo spettro della chiusura. Di certo a questo punto si può dare per sfumato il tentativo di risolvere la controversia senza arrivare al giudizio del 6 marzo.
Quanto alla trattativa tra sindacati e ArcelorMittal, quello di oggi è stato un incontro interlocutorio: ”Andiamo avanti con il negoziato alla ricerca di un possibile accordo che tenga insieme gli aspetti occupazionali, tutelando lavoratori diretti e indiretti, gli investimenti e con essi la sostenibilità ambientale e industriale del sito", ha commentato all’uscita il segretario della Fim Cisl Taranto e coordinatore nazionale Gruppo Ilva Valerio D'Alòe. "Non ci interessano le scaramucce politiche che cercano di strumentalizzare la vertenza e trascinarla nella campagna elettorale - ha aggiunto d'Alò - noi stiamo al merito della vertenza per cercare una soluzione che dia risposte concrete ai lavoratori e ai cittadini di Taranto". "Su Taranto non sono stati forniti dettagli per ragioni legate alla procedura in corso dell'antitrust europeo" di d'Alò "è stata però illustrata l'organizzazione del cluster di Gent, quello più simile sul piano organizzativo all'Ilva di Taranto".
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid)