Per il 10 febbraio, giorno in cui si chiudono i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte dei gruppi interessati ad acquisire l'Ilva, Fim, Fiom e Uilm di Taranto si preparano ad organizzare una doppia manifestazione di protesta a Taranto e a Bari. L’obiettivo è quello di tenere desta l’attenzione sulla vicenda e sulle posizioni del sindacato, ovvero rilancio industriale dell'azienda, completamento del risanamento ambientale e della bonifica, tutela dei posti di lavoro, garanzie nel processo di cessione e integrazione della copertura economica dei contratti di solidarietà, dal 2016 scesa dal 70 al 60 per cento.
L'idea delle due manifestazioni a Taranto e Bari è emersa nell'assemblea che oggi i delegati sindacali dell'Ilva e delle imprese appaltatrici, insieme ai segretari di Fim, Fiom e Uilm, hanno tenuto nella sede del Municipio di Taranto. Per l'integrazione economica della solidarietà è aperto tuttavia anche un altro canale: un emendamento al decreto "Mille proroghe" con cui un gruppo di parlamentari del Pd, in prevalenza pugliesi, ha chiesto al Governo un finanziamento di 50 milioni di euro per il ministero del Lavoro al fine di prorogare nel 2016 i trattamenti economici della solidarietà del 2015. “Aspettiamo il 10 febbraio, giorno in cui scadrà il termine per le manifestazioni di interesse per l'acquisto delle aziende del gruppo Ilva, per capire cosa potrà accadere”, Vincenzo Castronuovo, della Fim Cisl. “La situazione non è delle migliori. Potrebbe arrivare una notizia buona o una cattiva. Intanto, informiamo i lavoratori e decidiamo il da farsi”.