Un duro altolà ad ArcelorMittal. E la promessa di riprendere la mobilitazione dopo il 9 maggio, giusto il tempo di tenere le assemblee dei lavoratori e di incontrare esponenti della politica e delle istituzioni locali (richiesta colta al volo dal governatore della Puglia Michele Emiliano, che ha convocato le parti in Regione per dopodomani). La posizione assunta dal consiglio di fabbrica dell’Ilva di Taranto ricalca quella maturata dai vertici nazionali di Fim Fiom e Uilm dopo l’ultimo giro di incontri al tavolo romano del ministero dello Sviluppo Economico. I sindacati non accettano né le condizioni economiche né i tagli all’organico che il gruppo franco - indiano, capofila della cordata Am Investco che si è aggiudicata la gara per gli asset Ilva, prospetta come necessari per mettere il sigillo sull’operazione. Ieri le sigle dei metalmeccanici hanno ribadito che non accetteranno esuberi: ”Piano ambientale e piano industriale - sottolineano Fim, Fiom, Uilm e Usb in un documento diffuso al termine del consiglio di fabbrica - devono garantire un reale processo di risanamento ambientale e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali”.
( L’articolo integrale domani su Conquiste Tabloid )