Impedire tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nelle procedure di appalto degli interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione previsti all’Ilva di Taranto, a partire dall’imminente lavoro per la copertura dei parchi minerari.
E’ l’obiettivo del protocollo di legalità per la prevenzione antimafia sugli interventi di bonifica dello stabilimento sottoscritto in Prefettura dal prefetto Donato Cafagna, dai commissari Ilva Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba e dai segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb.
Attraverso questo protocollo i commissari straordinari assumono precisi impegni nelle procedure di appalto degli interventi di bonifica e ambientalizzazione, tra i quali la trasparenza del flusso informativo relativo alla filiera delle imprese che partecipano all’esecuzione degli interventi e l’estensione delle disposizioni afferenti al regime delle informazioni antimafia ai soggetti della filiera delle imprese.
Il prefetto di Taranto Donato Cafagna ha evidenziato che “il protocollo è un insieme di legalità e di responsabilità, perché pone al centro le questioni dell’ambiente, del lavoro e della prevenzione antimafia, cruciali per lo sviluppo del territorio tarantino e definisce un sistema coeso di tutela, al quale sono chiamati a cooperare le diverse componenti sociali ed istituzionali”.
Soddisfatto il segretario confederale Cisl Angelo Colombini che afferma: “Due miliardi di euro per la bonifica dell’area industriale dell’Ilva potranno essere investiti con maggiore celerità grazie al Protocollo Legalità sottoscritto, che procede alla preselezione delle imprese che potranno accedere ai bandi di gara per l’assegnazione dei lavori di bonifica dell’area industriale”.
“Ci auguriamo - conclude Colombini - che questo protocollo sia un’ulteriore occasione per la ripresa di una fattiva collaborazione con l’amministrazione locale e la Regione Puglia per condividere congiuntamente con i Ministeri, con l’Arcelor Mittal e con i sindacati nazionali la messa in opera congiunta sia del piano di risanamento e sicurezza ambientale sia le attività industriali di efficientamento tecnologico degli impianti produttivi”.
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